Il ministro del Lavoro e del Welfare, Elsa Fornero, intervenendo alla seconda “Giornata nazionale della previdenza”, ha dichiarato: “La riforma delle pensioni è stata molto dura e ha creato dei problemi a molte persone e molte famiglie, problemi dei quali il governo è consapevole”. Il problema più grande resta quello degli esodati, ma la Fornero è decisa ad andare avanti per la sua strada. Oggi il ministro ha infatti presentato alle organizzazioni sindacali il decreto sui 65 mila lavoratori che verranno salvaguardati rispetto alle nuove norme per l’accesso alla pensione; rinviata, invece, la discussione sulle restanti migliaia di lavoratori che rischiano, a causa delle nuove regole, di rimanere per anni senza assegno e senza lavoro.
I sindacati continuano a chiedere una soluzione che vada bene per tutti, senza lasciare una parte dei lavoratori colpiti dalle nuove regole senza sostentamento. Il ministro, però, ha ribadito che verranno salvaguardati solo coloro che hanno lasciato il lavoro entro il 4 dicembre 2011 e che matureranno i vecchi requisiti per il pensionamento entro il 2013. È stato stimato che in questa situazione si trovano circa 65 mila lavoratori. Per tutti gli altri lavoratori a rischio “si vedrà. Mi prendo – afferma Fornero – tutta l’impopolarità di un provvedimento impopolare”.
Le organizzazioni sindacali premono perché vengano salvaguardati tutti i lavoratori che avevano già preso accordo per andare in pensione con le vecchie regole, cioè prima dell’innalzamento dell’età pensionabile. Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, sostiene che “il ministro ha presentato un decreto che non va bene e che deve cambiare”. Per Camusso le soluzioni per scongiurare l’ingiustizia nei confronti di moltissimi lavoratori ci sono: “Ci sono tanti modi per trovare le risorse per tutti gli esodati. Possono fare l’accordo con la Svizzera, usare parte delle risorse recuperate dall’evasione, fare per tante ragioni una bella e seria patrimoniale“. Neanche le altre sigle sindacali sostengono l’operato del governo: “Non siamo soddisfatti” ha dichiarato il leader della Cisl Raffaele Bonanni, mentre Giovanni Centrella, segretario generale dell’Ugl, ha parlato di “iniquità totale”.
Anche il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, si è accodato alle proteste dei sindacati: “Io ho sentito la Fornero che dice ‘faccio scelte impopolari’. Ma qui non si tratta di popolarità o impopolarità, qui è questione di gente che rimane due anni senza pensione, senza salario, senza ammortizzatori. Non esiste, non esiste, non è possibile”.