Questa mattina cinquanta finanzieri hanno perquisito la sede centrale di Banca Monte dei Paschi di Siena a Rocca Salimbeni. I finanzieri sono entrati nell’edificio e hanno perquisito gli uffici finanziari. L’accesso alla sede di Mps è stata determinata dalla procura di Siena, nell’ambito dell’inchiesta su presunti reati di agiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza nell’acquisizione di Banca Antonveneta. Da una nota ufficiale si legge che il Comune e la provincia di Siena non sono, al momento, indagati: “Questa mattina la Procura della Repubblica di Siena ha ritenuto di disporre l’acquisizione di atti amministrativi e documenti all’interno delle nostre sedi, in considerazione delle competenze che lo statuto della Fondazione Monte dei Paschi attribuisce a Comune e Provincia, come enti nominanti. Si è trattato di un’attività di acquisizione che non ha riguardato le nostre persone. Chiariamo, anche, che non ci sono indagati all’interno del Comune e della Provincia”.
I militari hanno perquisito anche l’ufficio e l’abitazione dell’ex presidente di Monte dei Paschi, Giuseppe Mussari, ora presidente dell’Abi. L’inchiesta della procura riguarda l’acquisizione di Antonveneta da parte di Mps nell’autunno scorso. Tra gli istituti di credito presso i quali si è recata la Guardia di Finanza questa mattina c’è anche Mediobanca.
La procura sta acquisendo materiale per indagare sulla sospetta acquisizione di Antonveneta: l’istituto di credito veneto era stato acquisito da Mps per 9,3 miliardi di euro (poi salito a 10,3) dall’istituto spagnolo Santander, che aveva comprato Antonveneta due mesi primi al prezzo di ‘soli’ 6,6 miliardi. La procura di Siena ha specificato in un comunicato che sta indagando su reati di “manipolazione del mercato ed ostacolo alle funzioni delle autorità di vigilanza in relazione alle operazioni finanziarie di reperimento delle risorse necessarie alla acquisizione di Banca Antonveneta ed ai finanziamenti in essere a favore della Fondazione Monte dei Paschi”.