Data da ricordare quella di oggi, “Giornata mondiale contro Green Hill e la vivisezione”.
Nell’arco di tutta la giornata, riuniti nelle principali piazze italiane e nel mondo, dinanzi alle ambasciate, chiunque vorrà, potrà unirsi alla protesta contro la vivisezione. Napoli, Roma, Bologna, Milano, Firenze, Bari, Catania, sono solo alcune delle città che prenderanno parte alla manifestazione e New York, Amsterdam, Londra, Parigi, Varsavia, Brussels, Madrid, Atene, Montevideo, Cape Town, Adelaide, Helsinki, Guadalajara, Santiago Del Cile e tante altre, le città che ospiteranno i manifestanti nei pressi delle ambasciate e consolati italiani.
Domani 9 maggio, verranno presentati gli emendamenti all’articolo 14 riguardo la sperimentazione animale e i senatori dovranno pronunciarsi sul futuro della vivisezione. E’ fondamentale che il Senato sappia come la pensa il popolo italiano, il cui 86% è contrario alla sperimentazione italiana. Significativo, poi, il fatto che gli esperti convocati domani in Senato appartengono esclusivamente all’ala vivisezionista, nessun confronto, dunque, senza la controparte.
Compito di tutti gli italiani, quindi, è quello di riunirsi e far sentire la propria voce. Il comitato “Fermare Green Hill” invita le diverse associazioni e partiti a non portare striscioni e bandiere con sopra solo i propri loghi, affinché “non vi sia una semplice partecipazione di appartenenza ma una voglia di sentirsi individualmente partecipi nella lotta alla vivisezione“.
Monica Bettoni, direttore generale dell’Istituto Superiore di Sanità, Rodolfo Lorenzini, direttore del Servizio Biologico e gestione della sperimentazione animale dello stesso Istituto e Gaetana Ferri, direttore generale della Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute sono alcuni nomi importanti della medicina italiana, nonché forti e accaniti sostenitori della vivisezione. E’ a queste “illustri personalità” che l’Italia deve far sentire la propria voce e quella di una grande fetta del mondo scientifico che pur contribuendo alla ricerca non sostengono la sperimentazione animale.
Esiste una ricerca alternativa, meno crudele verso gli animali e più efficace per gli uomini, basta volerla adottare e per farlo bisogna combattere gli interessi economici di pochi per il benessere di tutti, animali e uomini.