Nel primo anticipo della trentaseiesima giornata di Serie A, chi può gioire è solo il Chievo, che conquista matematicamente la salvezza e ferma la Roma sullo 0-0.
Festa per i veronesi ma partita notevolmente condizionata dal campo che, a causa della pioggia battente, si trasforma in un vero e proprio aquitrino.
Per alimentare le residue speranze di agguantare il posto Champions, Luis Enrique conferma Marquinho in mezzo al campo ed è costretto a schierare Curci in porta visto il forfait di Lobont nel riscaldamento.
Come detto, il match risulta difficilissimo per entrambe le squadre e persino i giallorossi tendono ad accantonare il loro fraseggio palla a terra, preferendo saltare il centrocampo con lunghi lanci. Ma con Bojan, Totti e Borini in avanti (non certo tre attaccanti fisici) tenere palla è un’impresa. I gialloblu invece sono agonisticamente più preparati e riescono spesso a mettere in difficoltà la retroguardia romanista, sempre molto alta, con i lanci per Pellissier, Cruzado e Paloschi: proprio quest’ultimo riesce a presentarsi davanti a Curci ma viene fermato da un fuorigioco che non c’è. Brivido per i giallorossi anche quando Cruzado pesca Hetemaj, ma il finlandese non riesce a concludere davanti al portiere.
Così in avvio di ripresa Luis Enrique toglie Bojan per inserire il giovane Tallo, nel tentativo di trovare una boa in attacco; è il momento migliore della Roma, con Borini che prova il sinistro appena dentro l’area ma trova solo l’esterno rete.
Poi torna in cattedra il Chievo, che con l’aggressività in mezzo al campo e le veloci verticalizzazioni crea non pochi problemi ai capitolini: Curci è bravo a respingere su Bradley, mentre Hetemaj si libera per il tiro a giro, di poco fuori. La Roma prova a rispondere nel finale con un colpo di testa del nuovo entrato Perrotta che rischia di beffare Sorrentino, ma l’occasione d’oro è ancora del Chievo, con Pellissier che sbaglia il classico rigore in movimento calciando alle stelle.
I clivensi possono festeggiare l’aritmetica salvezza, mentre la squadra di Luis Enrique se la cava su un campo poco adatto alle proprie caratteristiche. Certo è che una sola vittoria nelle ultime cinque gare è poco per ambire a grandi traguardi.