Il grissino è uno dei prodotti della gastronomia piemontese più conosciuti e uno dei più apprezzati e diffusi della cucina italiana all’estero.
La sua invenzione, datata nella seconda metà del XVII secolo, sa di leggenda: si racconta infatti che per curare il duca Vittorio Amedeo II – in tenera età, dalla salute cagionevole e soggetto ad intossicazioni alimentari – il medico ordinò al panettiere di corte, Antonio Brunero, di preparare un pane molto più cotto del normale e più digeribile. Fu così che il fornaio decise di usare e trasformare l’impasto della ghersa, una pagnotta bianca e poco condita molto comune in Piemonte, ricavandone dei bastoncini. Il nome grissino, infatti, deriva proprio da “ghersin” ovvero piccola ghersa.
Ebbero subito un grande successo e il loro consumo ebbe un grande consenso e una diffusione molto rapida grazie non solo alla maggiore digeribilità ma anche al fatto che potevano essere conservati più a lungo senza deteriorarsi, a differenza del pane comune.
Esistono due varianti di grissino, diversi sia per lavorazione che per impasto: il rubatà (rubatè in dialetto piemontese significa letteralmente cadere rotolando) e lo strà o stirato. Il primo, arrotolato a mano e di lunghezza tra i 40 e gli 80 cm, è consistente e croccante e per l’impasto viene usato più malto e lo strutto; il rubatà di Chieri è incluso nella lista prodotti Agroalimentari Tradizionali Italiani del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Il grissino stirato, più recente e più friabile, ottenuto stirando la pasta – tenuta dai lembi – facendola oscillare in modo leggero e graduale fino ad ottenere la lunghezza delle braccia del panificatore. Per l’impasto invece viene impiegato olio e poco malto.
Oggi ne esistono anche vari tipi aromatizzati, come ad esempio quelli al sesamo o all’origano.
Volendo, i grissini si possono anche preparare in casa e, perché no, insieme ai bambini che si divertiranno davvero tanto (potete dare sfogo alla vostra e alla loro fantasia anche creando serpenti, spade e tante altri oggetti).
Per circa 500 gr di grissini occorrono i seguenti ingredienti: 500 gr di farina (più quella per la spianatoia), 1 cubetto di lievito di birra, 600 gr di acqua, 1 cucchiaino colmo di sale, olio q.b.
Procedimento: sciogliere il lievito di birra in un po’ di acqua tiepida, unire il sale alla farina e formare la classica fontana dove verrà versato poi il lievito sciolto insieme alla restante acqua. Lavorare fino ad ottenere un impasto elastico e sodo (non appiccicoso). Coprire poi l’impasto e lasciar lievitare per circa un’ora; passato questo tempo, mettere l’impasto su una spianatoia infarinata e lavorare per alcuni minuti ancora. Formare tante palline per poi arrotolarle fino ad ottenere bastoncini sottili. Infarinare i bastoncini e disporli nelle teglie (usare olio per ungere le teglie oppure la carta da forno) e poi coprirli di nuovo per lasciar lievitare ancora un’ora. Cuocere in forno caldo a 220° per circa 5 minuti evitando che si scuriscano troppo.