La battaglia più interessante di questo campionato, sarà sicuramente quella per aggiudicarsi il terzo posto, l’ultimo disponibile per l’accesso alla Champions League. A prendersi la scena sono infatti Napoli, Udinese, Inter e Lazio, tutte piazzate a quota 55 a tre turni dalla fine.
Nel posticipo della trentacinquesima di Serie A, è l’Udinese a giocare in favore delle altre contendenti, fermando una Lazio disastrata e priva di tanti elementi importanti. Ne esce un 4-4-1-1 che tende a coprirsi, lasciando isolato Rocchi in avanti.
Logica conseguenza che siano i friulani a fare la partita, con Fabbrini a far coppia con Di Natale in avanti: il capitano scalda le mani a Marchetti con una punizione in avvio, ma per costruire occasioni contro i ben coperti biancocelesti servono due tiri dalla distanza di Pinzi. Niente di clamoroso insomma. E la Lazio non fa meglio, visto che l’unica occasione del primo tempo è un colpo di testa di Rocchi su assist di Konko, che costringe Handanovic alla deviazione in angolo.
Nella ripresa l’Udinese continua a spingere, mettendo la squadra di Reja con le spalle al muro. Di Natale spreca una ghiotta occasione con un tiro volante di poco alto, poi Basta prova ad incrociare il destro pericolosamente. Il gol è nell’aria ed arriva al 69′, quando un cross dalla trequarti di Domizzi trova Di Natale appostato in area come un rapace e bravo a battere Marchetti in scivolata: la duecentesima rete di Totò in carriera costringe Reja a schierare Kozak, ma senza grossi risultati.
Anzi, in pieno recupero è Pereyra a firmare il 2-0 cogliendo impreparato Marchetti. Il portiere ed alcuni suoi compagni erano convinti di aver udito il triplice fischio arbitrale, che in realtà non era ancora arrivato: si scatena un parapiglia attorno all’arbitro Bergonzi, che espelle Dias e prenderà provvedimenti anche per Scaloni e Marchetti.
Ma cambia poco. Quattro squadre a pari punti: la lotta Champions può avere risvolti impronosticabili.