Un punto che non serve a nessuno. Né alla Roma per tirarsi fuori dalla crisi e dalle critiche che hanno contagiato l’ambiente, né al Napoli, che sembrava avere in pugno la partita e la possibilità di sfruttare una vittoria importantissima per la lotta al terzo posto.
I capitolini giocano il derby del sole senza gli squalificati De Rossi e Osvaldo, oltre all’infortunato Stekelenburg, sostituito da Lobont; in avanti insieme a Totti, spazio a Bojan e Borini, con Marquinho a centrocampo.
Mazzarri recupera Pandev e Lavezzi, ma li lascia in panchina optando per un più solido 3-5-1-1 con Dzemaili a centrocampo ed Hamsik alle spalle di Cavani, mentre in difesa Fernandez prende il posto dell’acciaccato Campagnaro.
I partenopei approcciano meglio l’incontro, chiudendosi bene e sfruttando gli spazi lasciati dalla squadra di Luis Enrique: in due occasioni prima Zuniga e poi Hamsik riescono a presentarsi agevolmente al tiro in situazione favorevole. La Roma però comincia a macinare gioco e prende il controllo delle operazioni, con De Sanctis bravo su Taddei e Bojan; l’estremo difensore non trattiene però una sassata di Totti dal limite, consentendo a Gago di fiondarsi sulla ribattuta, ma incredibilmente l’argentino spedisce a lato con la porta spalancata.
Il primo tempo risulta comunque essere un monologo dei giallorossi, che si presentano all’intervallo in vantaggio grazie a Marquinho, che arriva a rimorchio sul cross basso di Rosi ed insacca anticipando tutti.
Il Napoli, smarrito dopo un buon avvio, parte con tutt’altro piglio nella ripresa e pareggia dopo appena 3′ con la sassata di Zuniga dai 30 metri, che si insacca sul palo lontano. Prova a rispondere Marquinho con un sinistro analogo (a lato) ma la squadra di Mazzarri prende fiducia e, grazie anche all’ingresso di Pandev per Dzemaili, aumenta la pericolosità: la clamorosa occasione fallita da Maggio a tu per tu con Lobont (tentativo di pallonetto a tu per tu col portiere rumeno) è solo l’avvisaglia del vantaggio azzurro. Che arriva al 67′ con Cavani, libero di puntare Kjaer per poi accentrarsi al limite e piazzare il destro a giro sul palo lungo che cappotta il risultato.
La squadra di Luis Enrique sembra non essere in grado di reagire, ma l’allenatore azzecca i cambi e viene ripagato. Il giovane Tallo (subentrato a Bojan) si libera sulla fascia sinistra e mette in mezzo per l’arrivo di Simplicio, che fa 2-2 a tre minuti dal termine e va a festeggiare in tribuna con i familiari.
Partita avvincente e risultato tutto sommato giusto che non serve però a placare l’Olimpico, sempre più in contrasto con il lavoro di Luis Enrique. La Roma è infatti estromessa in modo definitivo dalla lotta al terzo posto. Obiettivo che invece è possibile per questo Napoli, che si rammarica per la beffa subita ma intanto aggancia la Lazio a quota 55 punti.