Doccia fredda per gli automobilisti del sud, in particolare quelli napoletani, che aspettavano con ansia l’approvazione della “tariffa unica nazionale” sulle assicurazioni Rc Auto contenuta nel decreto liberalizzazioni. Già da qualche mese si era parlato di un trattamento di favore che sarebbe stato riservato alle classi di rischio dei conducenti più “virtuosi”, una misura contenuta nell’articolo 32 riguardante prezzi uguali “a parità di condizioni soggettive ed oggettive” e che faceva ben sperare sull’eliminazione delle differenze abnormi che a tutt’oggi esistono tra le varie zone d’Italia, con maggiorazioni anche del 240% a sfavore delle regioni meridionali.
A diradare gran parte delle aspettative ci ha pensato però una nota inviata del ministero dello Sviluppo economico, in risposta alla richiesta di chiarimenti pervenuta dall’Isvap (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo), un testo in cui si parla di interpretazioni della norma sostanzialmente esagerate, asserendo che un eventuale obbligo per le compagnie di adottare tariffe identiche su tutto il territorio nazionale “risulterebbe in contrasto con il principio di libertà tariffaria affermato dalla normativa comunitaria“.
Il ministero guidato da Corrado Passera lascia comunque aperta la questione della necessità di riduzioni dei costi per l’utenza, affidandola però ad un percorso progressivo derivante dalle altre norme del pacchetto liberalizzazioni, e conclude quindi che una interpretazione autentica della normativa dovrebbe tener conto, per qualsiasi differenziazione tariffaria, delle “oggettive differenze delle condizioni di rischio rilevate nei singoli territori” ossia frequenza dei sinistri e livello dei risarcimenti. Adusbef e Federconsumatori sono immediatamente insorte, accusando l’esecutivo di “non voler intervenire” per sostenere i cittadini in un settore dove solo negli ultimi 3 anni gli aumenti sono arrivati al 32%, e negli ultimi 10 addirittura del 100%, e chiedendo maggiori controlli e norme che favoriscano la competitività tra le compagnie. La rabbia degli utenti si è fatta subito sentire anche in rete e su Facebook con migliaia di messaggi di protesta, specie in gruppi tematici come quello del comitato “Mò Bast” contro il caro Rc Auto. Secondo le ultime comparazioni tra le varie assicurazioni, riportate dal sito SuperMoney, tariffe omogenee si troverebbero infatti solo tra città come Bologna, Firenze, Roma e Torino, mentre differenze abissali si ritrovano tra Padova (con un prezzo medio di 310 euro annui) e la solita Napoli dove si è arrivati ormai a pagare 1.072 euro.
In risposta alle pesanti proteste, in serata è intervenuto anche il sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti, che dicendosi addirittura “stupito” dalle posizioni adottate dalle associazioni dei consumatori, ha assicurato che il governo seguirà “attentamente” l’evolversi della situazione e la corretta applicazione delle nuove disposizioni di legge, ed ha concluso: “Tra due aree con uguale incidentalita’ la tariffa deve essere la stessa. Quando invece in un’area si ha minore incidentalita’, e’ corretto e giusto che la tariffa sia piu’ bassa, altrimenti si obbligherebbero i cittadini di questa zona a pagare pure per la piu’ alta incidentalita’ di un’altra zona. Non esiste quindi nessuna questione Nord-Sud, dal momento che l’incidentalita’ risulta differenziata anche tra aree interne al Nord e al Sud”.
Dopo la delusione, proprio da Napoli è arrivata invece una novità per bocca dell’assessore allo Sviluppo del Comune, Marco Esposito, che insieme alle critiche riservate alla posizione pilatesca dell’esecutivo annuncia anche la convenzione “Rca Napoli Virtuosa” che prevederebbe tariffe locali agevolate: “Il governo e l’Isvap ammettono, da un lato, che ci sono aumenti ingiustificati e indiscriminati in alcune aree del territorio nazionale per poi concludere che tali comportamenti vanno eliminati solo gradualmente. Intanto chi paga? Noi non molliamo e continuiamo a lavorare alla nostra polizza per i cittadini virtuosi residenti a Napoli e in regola con le imposte locali, operativa a partire da quest’estate“.