La Champions che nessuno prende. La Lazio fallisce l’occasione di allungare e mettere pressione alle pretendenti per il terzo posto, andando a perdere sul campo di un Novara tutto cuore e deciso a lottare fino all’ultimo per aggrapparsi alla Serie A.
Tante le assenze per Reja, che schiera Mauri alle spalle del tandem Rocchi – Kozak e rinuncia a Matuzalem puntando su Cana a centrocampo. Per i piemontesi spazio a Morimoto in avanti insieme a Caracciolo, con Mazzarani rifinitore alle loro spalle.
Primi minuti senza troppe occasioni, ma con una Lazio impacciata nei confronti della squadra di Tesser, più presente in fase offensiva con le sovrapposizioni di Garcia e Morganella e vicina al gol con la punizione di Lisuzzo, respinta da Marchetti. La rete per gli azzurri arriva, ma è un gradito regalo di Diakitè, che pasticcia sul cross di Mazzarani, infilando nella propria porta al 35′. Choc superato immediatamente dai capitolini, che trovano il pari appena un minuto dopo: Mauri ci prova dal limite, Fontana respinge ma sulla testa di Candreva, bravo a mettere in porta l’1-1.
La partita si accende con il salvataggio di Fontana su Kozak e la deviazione di Rigoni su tiro di Caracciolo, con la palla che finisce però alta. Ad inizio ripresa il Novara continua a dimostrarsi più vivo, sebbene l’unica occasione sia costituita da un destro di Morimoto, poco insidioso per Marchetti.
La squadra di Reja si vede annullare (giustamente) un gol a Kozak e prova a svegliarsi con l’ingresso di Alfaro per uno spento Rocchi: l’uruguaiano impegna severamente Fontana con un colpo di testa e la parata del portiere piemontese si rivela decisiva perché, a 10 minuti dalla fine, il Novara torna avanti.
La firma è del subentrato Mascara, che pennella una punizione alle spalle di Marchetti per il 2-1, che complica la situazione Champions per la Lazio e restituisce una fiammella di speranza e orgoglio agli azzurri. Al resto ci pensa ancora Fontana, con due parate decisive su Dias e Ledesma.
Il Novara resta aggrappato alla Serie A.