Per la celebrazione del 25 aprile, giornata della memoria della Liberazione dall’occupazione nazifascista in Italia, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha deposto una corona d’alloro davanti alla tomba del Milite Ingnoto, a Roma. Napolitano era accompagnato dal presidente del Consiglio, Mario Monti, dal presidente del Senato, Renato Schifani, e dal presidente della Camera, Gianfranco Fini. Alla cerimonia erano presenti anche Gianni Alemanno, sindaco di Roma, e Renata Polverini, presidente della Regione Lazio.
Il capo dello Stato ha ricordato come la celebrazione del 25 aprile sia una “ricorrenza fondamentale nella storia dell’Italia unita, di quelle che più ne hanno segnato il cammino sulla via dell’indipendenza, della dignità, della libertà, della coesione nazionale”. Per Napolitano “di occasioni di unità, di terreni di dialogo e di responsabile collaborazione, il nostro paese ha assoluto bisogno per affrontare con successo le gravi difficoltà finanziarie, economiche e sociali riconducibili a troppi ritardi e carenze nello sciogliere nodi strutturali e istituzionali che ostacolano il pieno dispiegamento delle straordinarie risorse ed energie su cui l’Italia può far leva”. Napolitano ha infine ricordato i molti problemi da risolvere per il Paese, “tra i quali certamente quello del pesantissimo debito pubblico accumulatosi nei decenni e mai fatto oggetto di una decisa, costante, sistematica azione di abbattimento, innanzitutto attraverso la complessiva riduzione e insieme la razionale selezione e riqualificazione della spesa pubblica“.
Della Liberazione ha parlato anche il presidente del Senato Schifani, che ha dichiarato ai microfoni di Radio 1: “bisogna sempre tenere alta l’attenzione e vigilare perché non ritornino i fantasmi del passato. La nostra democrazia é matura e consapevole di un trascorso secolare che va cancellato, va dimenticato ma va sempre nello stesso tempo ricordato per evitare di ripetersi di episodi come la Shoah, le grandi stragi. Dobbiamo sempre dimenticare da un lato ma anche tenere vivi nella memoria determinati passaggi della storia”.
Il presidente del Consiglio, Mario Monti, spera in una maggiore coesione sociale, necessaria per poter affrontare positivamente le difficoltà che l’Italia sta vivendo: “Riusciremo a superare le difficoltà economiche e sociali se tutti, forze politiche, economiche, sociali e produttive, lavoreremo nell’interesse del paese e del bene comune. Non esistono scorciatoie o facili vie d’uscita per superare questa fase di crisi – ha continuato Monti – che è il frutto amaro di un lungo periodo in cui il sistema politico ci ha illuso di poter vivere al di sopra delle nostre possibilità”.