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Earth Day 2012: il progetto di quest’anno è salvare la Terra partendo dalla cucina

Published by
Lucrezia Liuzza

Il 22 aprile 1970 è stato istituito negli Stati Uniti d’America un evento mondiale: l’Earth Day ovvero la Giornata della Terra. Da allora sono passati ben 42 anni e sono ormai 190 gli Stati che aderiscono all’iniziativa proponendo manifestazioni ed iniziative per incentivare la cura del nostro pianeta.

Ogni anno 500 milioni di persone, con il sostegno delle Nazioni Unite, sono coinvolte nell’organizzazione di eventi per la conservazione delle risorse naturali della Terra; dal 2007 anche l’Italia partecipa attivamente all’Earth Day organizzando concerti ad impatto zero, supplendo all’emissioni di CO2 piantando abbastanza piante per produrre altrettanto ossigeno.

Anche la cucina e l’alimentazione sono state quest’anno oggetto di dibattito: è stato ieri infatti, in occasione della 42esima Giornata della Terra, che il WWF ha lanciato una vera e propria campagna di nutrizione. L’iniziativa intitolata “One Planet Food” propone 10 regole alimentari per conciliare l’ovvia necessità di nutrirsi dell’essere umano con le risorse naturali messe a disposizione dal nostro pianeta.

Il progetto del WWF è una vera e propria dispensa di consigli per la popolazione globale, si va dal come fare una spesa consapevole all’educazione all’agricoltura e tanto altro. Lo scopo dell’iniziativa è quello di ridurre l’impatto ambientale rimodulando il modello di alimentazione a cui è abituata la maggior parte della popolazione mondiale e presentare quindi i risultati ottenuti al prossimo G20 di Rio de Janeiro.

Le 10 regole stilate dal WWF in fatto di cibo, cucina e spesa sono le seguenti:

  • acquistare prodotti locali per ridurre l’impatto di CO2 dato dal trasporto;
  • consumare cibi di stagione per evitare l’impatto ambientale delle coltivazioni intensive e forzate;
  • diminuire il consumo di carne per ridurre le emissioni dei gas serra e il disboscamento necessari per l’insediamento degli allevamenti di bestiame;
  • scegliere il giusto pesce preferendo quello pescato a quello di allevamento che mette a dura prova la sopravvivenza di alcune specie attualmente troppo sfruttate;
  • preferire prodotti biologici per scongiurare l’inquinamento del terreno e delle piante dato dall’utilizzo di fertilizzanti e veleni vari;
  • ridurre gli sprechi facendo una spesa oculata acquistando solo i prodotti che verranno effettivamente consumati;
  • evitare i prodotti con troppi imballaggi per ridurre i rifiuti da smaltire;
  • evitare cibi elaborati ed industriali poiché la loro produzione rilascia moltissima CO2 nell’atmosfera;
  • bere acqua del rubinetto, ove possibile, per evitare lo smaltimento delle bottiglie di plastica;
  • evitare gli sprechi ai fornelli cercando di accorpare più cibi in una stessa teglia o pentola e ridurre così lo spreco di gas o energia elettrica.

La speranza è che il progetto WWF trovi la giusta diffusione e raggiunga quante più persone possibile per non vanificare lo sforzo dei singoli. Ancora una volta quindi cucina e natura possono muoversi di pari passo per migliorare la vita nostra e del nostro pianeta, insieme si può.

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Lucrezia Liuzza