Niente ansie, né patemi: la Juve approfitta del passo falso del Milan e consolida il primato in classifica con il +3 sui rossoneri. A farne le spese è la Roma, indicata alla vigilia come l’ostacolo più grande per i bianconeri sulla strada verso lo scudetto, ma letteralmente travolta dalla squadra di Antonio Conte.
Il tecnico juventino sceglie il 3-5-2 tipo con Vucinic e Quagliarella in attacco, mentre il collega Luis Enrique lascia fuori Totti tra lo stupore generale, per far posto a Perrotta ed infoltire il centrocampo; De Rossi viene dirottato in difesa con Kjaer, mentre in avanti Pjanic agisce alle spalle di Osvaldo e Borini.
Il tecnico spagnolo dimentica però di dare un’atteggiamento alla sua squadra, che viene stroncata già nei primi 7′. E ce ne voglio appena tre per vedere il vantaggio di Vidal, con un’incursione in area sul cross dalla sinistra di De Ceglie: la Roma è in bambola, al contrario del cileno che, ispirato da Vucinic, scarica una sassata sul secondo palo per il 2-0.
La partita vera insomma, dura solo qualche minuto. Per il resto è un monologo della Juventus, con Chiellini che sfiora il tris colpendo di testa su una punizione di Pirlo. Ed è proprio il centrocampista arrivato dal Milan che si incarica di battere il rigore concesso al 29′ per fallo di Stekelenburg su Marchisio: il portiere olandese viene espulso, ma il subentrante Curci si oppone al tiro dagli undici metri di Pirlo, che però è più lesto a ribattere in rete il 3-0.
Che cala definitivamente il sipario sul match, visto che la Roma in inferiorità numerica è ancor più incapace di produrre gioco ed occasioni. La Juve d’altra parte non molla un centimetro ed arrotonda il punteggio sul 4-0 con il tiro a fil di palo di Marchisio in avvio di ripresa. Oltre alla girandola dei cambi (Conte cambia l’attacco con Del Piero e Borriello, Luis Enrique da spazio a Lamela e Bojan) l’unica altra notizia della partita è lo sputo di Lamela a Lichtsteiner, che gli aveva mostrato le 4 dita in segno di scherno. Brutti episodi di un calcio che stenta a cambiare.
Come non cambia neanche la classifica, con la Juventus che resta prima ma allunga a tre punti il vantaggio sul Milan; l’ultimo grande ostacolo nella volata scudetto è stato superato. No comment invece per questa Roma, troppo brutta per essere vera: al termine della stagione i problemi sono rimasti gli stessi di inizio annata e la sensazione è che senza adeguati rinforzi (soprattutto nel reparto arretrato) il progetto rischia di fallire miseramente.