Fiori commestibili: alcune specie, i loro abbinamenti e le proprietà curative

La primavera porta con sé una moltitudine di fiori che possono trovare largo uso nelle nostre cucine, dalla preparazione di piatti e dolci a quella di infusi e tisane.

Oltre ad apportare gusto e profumo ai nostri piatti, i fiori possono diventare degli ottimi alleati per la nostra salute grazie alle loro proprietà curative. Ecco di seguito alcuni esempi:

  • i fiori di calendula, opportunamente seccati, possono essere impiegati per infusi e tisane poiché agiscono sul tratto digerente – in particolare sullo stomaco e sulla mucosa – con un effetto diuretico, aiutano a regolarizzare il ciclo mestruale della donna e a lenire i sintomi di gengiviti ed affezioni del cavo orale. Dal gusto piccante e pepato possono essere usati sia crudi che cotti, in insalate oppure in minestre;
  • i fiori di biancospino, messi in infusione per 12 minuti in acqua calda, agiscono sulla circolazione divenendo molto utili in caso di insonnia, stati d’ansia ed ipertensione. Questo effetto è dato dalla presenza di flavonoidi che dilatano i vasi sanguigni permettendo quindi una maggior fluidità del sangue. Ottimo anche per insaporire il miele o per sciroppi e marmellate;
  • i fiori di anice verde, come i semi, hanno proprietà antinfiammatorie, digestive e rinfrescanti e sono ottimi sia nelle preparazioni dolci che salate;
  • i fiori di borragine hanno un colore blu intenso, una forma a stella e un gusto che ricorda quello del cetriolo, hanno proprietà emollienti, decongestionanti e digestive; possono essere consumati crudi in insalata oppure cotti in minestre e bevande, per aromatizzare l’aceto o pastellati;
  • i fiori di camomilla sono noti per la realizzazione di una tisana rilassante ma possono essere sfruttati anche per insaporire dessert come i semifreddi;
  • i fiori di ciliegio hanno proprietà tonificanti ed antinfluenzali e sono ottimi per profumare gelati, sorbetti ed altri dolci.

Da un punto di vista nutrizionale sono da distinguere tre diverse parti del fiore: il polline che è ricco di carboidrati, sostanze azotate, carotenoidi, flavonoidi e lipidi; il nettare che è un vero e proprio concentrato di zuccheri, aminoacidi, sali, alcaloidi e proteine; il colore che determina la prevalenza di determinate sostanze – ad esempio il giallo sottolinea la presenza di vitamina A.

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