Silvio Berlusconi è tornato a parlare del processo Ruby – per il quale è indagato per favoreggiamento della prostituzione minorile – rilasciando delle dichiarazioni che sono destinate a far discutere. Berlusconi ha dichiarato che a casa sua si tenevano solo “cene eleganti” e che nel dopocena si passava in un locale sottostante, la “vecchia discoteca dei miei figli” ha detto il Cavaliere, in cui le ragazze si travestivano in vari modi e “facevano gare di burlesque e si esercitavano”. A detta di Berlusconi l’atmosfera era di “gioiosità, serenità e simpatia”.
Il Cavaliere ha parlato anche del mantenimento delle ragazze che frequentavano le sue cene eleganti: “Mantengo queste ragazze perché hanno avuto la vita rovinata da questo processo”. Per l’ex premier il processo Ruby “è uno scandalo”, uno spreco di soldi pubblici.
Dopo aver menzionato le gare di burlesque che si tenevano in casa sua, Berlusconi ha dichiarato che riprenderebbe volentieri a presenziare quelle gare. Lo spettacolo gli piaceva molto perché era “meno estremo di quello che si vede in Tv e in teatro”. Continuando a parlare delle suddette gare, Berlusconi ha dichiarato che gli abiti per le ragazze erano stati donati da Gheddafi, l’ex dittatore libico amico del Cavaliere. Gli abiti sono almeno 60 – spiega Berlusconi – e Gheddafi si era premurato di spedirglieli in Italia perché aveva saputo che erano da lui molto apprezzati: “Me li fece arrivare senza dirmi nulla con un container. Sono neri, lunghi, con gioielli applicati”.
Tornando a parlare della famosa telefonata in questura a favore di Ruby Rubacuori, Berlusconi ha dichiarato: “è stato mio dovere fare quella telefonata in questura”.