E’ un grande fermento nel centro-destra, dove c’è un movimento che non si vedeva da diversi anni e che sta accelerando il passo proprio in questi ultimissimi giorni. Iniziamo dall’UDC di Pierferdinando Casini. Quest’ultimo ha azzerato i vertici del partito, in attesa di dare vita al tanto acclamato Partito della Nazione, che dovrebbe mettere insieme tutte le formazioni politiche neo-centriste, quindi, la stessa UDC, l’Api di Francesco Rutelli, gli autonomisti di Raffaele Lombardo, Fli di Gianfranco Fini e i malpancisti del PDL, quelli che fanno riferimento all’ala capeggiata dall’ex ministro dell’Interno, Beppe Pisanu.
Ieri, una trentina di parlamentari del PDL ha firmato una lettera in cui si chiede al partito una svolta centrista, a sostegno di un progetto al centro di creazione di un’area moderata, vicina all’UDC. Malgrado la smentita dell’ex ministro, l’addio di Pisanu al PDL sarebbe imminente e riguarderebbe tutti i firmatari della missiva inviata ai vertici del partito.
Nel PDL non è un mistero che quanto stia accadendo sarebbe etero-guidato da Casini, il quale mirerebbe a fare implodere il partito dell’ex premier, in modo da accreditarsi alle prossime elezioni politiche quale unico interprete del mondo moderato, prendendo il posto di Silvio Berlusconi, non già più limitandosi ad esserne un alleato. E la mossa è stata compresa da tempo da Berlusconi, che non a caso pochi giorni fa ha definito il leader centrista un “assassino politico”. Nei fatti, un pò tutti nel partito ritengono che non ci sia speranza di potere riallacciare i rapporti con Pierfurby. Tutti, tranne coloro che stanno con Pisanu, appunto.
Tuttavia, chi pensava che il PDL sarebbe rimasto con le mani in mano potrebbe essere presto deluso. Dal Salone del Mobile, a Milano, dove si trova in visita, il segretario Angelino Alfano ha annunciato che subito dopo il ballottaggio delle elezioni amministrative sarà annunciata una grossissima sorpresa, che sarà la più grande novità politica in Italia dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi nel 1993-’94.
Il segretario non ha voluto aggiungere di più, anzi, ha detto che non può. Ma di cosa si tratta? Per capirlo, basta leggere un articolo interessante che è stato pubblicato proprio oggi da “Il Giornale”, vicino al PDL ed edito dalla famiglia Berlusconi. Nell’articolo si parla di un incontro avvenuto tra l’ex premier e l’imprenditore Luca Cordero di Montezemolo, andato molto bene e che lascerebbe presagire a un’alleanza tra i due uomini, che pure fino al recentissimo passato non si sono mai amato tanto. Anzi.
Che il quotidiano della famiglia Berlusconi dia notizia di un episodio di così rilevante interesse e che nello stesso giorno si annunci da parte di Alfano una novità clamorosa sono due indizi che non possono sfuggire nemmeno al più sbadato tra gli osservatori politici: Montezemolo potrebbe essere il candidato premier del PDL alle politiche del 2013.
Ma attenzione: stando a quanto trapela dagli ambienti vicini all’ex premier Berlusconi non si tratterebbe di un ingresso dell’imprenditore nel PDL, bensì di un reciproco sostegno, forse passando per la formazione di un altro partito politico, in grado di convogliare il consenso in uscita dal PDL e sottrarlo agli ambienti centristi.
Berlusconi e Montezemolo uniti nelle ricette anti-crisi e per cercare di arginare il pericolo di un ritorno al governo delle sinistre e delle formazioni più anti-sistema e demagogici, come l’Idv di Tonino Di Pietro e il Movimento a 5 stelle di Beppe Grillo.
Sapremo soltanto tra poco più di due settimane di cosa stiamo parlando, ma sta di fatto che il solo effetto annuncio potrebbe riposizionare tutta la politica italiana, dando una svolta al decadentismo degli ultimi mesi, caratterizzato da un’assenza di leadership e dal declino quasi fatalistico del centro-destra, in particolare, del PDL.
E proprio l’attesa caduta dei consensi per il partito dell’ex premier potrebbe portare ad accelerare il progetto nuovo che gira già nelle stanze dei fedelissimi.
Nei giornali circola già la definizione di “predellino 2”, anche se sarebbe corretto ipotizzare una svolta più imperniata su una proposta politica nuova, non tanto una formazione nuova e basta.
Non è ancora un caso che Alfano abbia parlato di questa “grossa sorpresa”, rispondendo ai giornalisti su una domanda che riguardava la lettera del gruppo vicino a Pisanu. Non solo. Il segretario ha ironizzato sul fatto che Casini e i suoi vogliano presentarsi come un soggetto nuovo, mentre le loro stanze puzzerebbero di naftalina. E’ la prima volta che il leader del PDL esprime una presa di distanza così netta da Casini, che ha corteggiato fino a pochissimi giorni fa.
Ma proprio la svolta dei centristi e la lettera di Pisanu & Co avrebbero indotto i vertici del partito e l’ex presidente del consiglio a cambiare totalmente il passo. Insomma, è già iniziata la campagna elettorale del 2013, con la conseguenza che da oggi il percorso del governo tecnico sarà molto più accidentato e caratterizzato da una maggiore rivendicazione dei singoli partiti della composita maggioranza che lo sostiene. E il PD potrebbe trovare conveniente staccare la spina, prima che prenda corpo il progetto della coalizione alternativa.