Non vi sarà alcuna misura abrogativa dell’esenzione dal ticket per i disoccupati, e vi sarà invece un emendamento correttivo dello stesso Governo nel Ddl di riforma del mercato del lavoro. Questa in sintesi la comunicazione giunta in serata dal ministero del Welfare relativamente all’allarme che nel pomeriggio era circolato su tutti gli organi di stampa. Nel testo incriminato, ancora all’esame del Senato, era infatti contenuto un taglio di alcune agevolazioni sanitarie (nello specifico “prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio e delle altre prestazioni specialistiche, ivi comprese le prestazioni di fisiokinesiterapia e cure termali”) di cui usufruiscono dal 1993 i disoccupati ed familiari a loro carico, se appartenenti ad una famiglia con reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro.
Secondo le dichiarazioni ufficiali si sarebbe quindi trattato solo di un “refuso” contenuto nella relazione illustrativa del provvedimento, un errore connesso “all’estensione della platea dei beneficiari dei trattamenti di sostegno al reddito”
La notizia aveva già provocato la reazione dei medici, che parlavano di un possibile “allarme sanitario” , mentre il Partito Democratico e l’Italia dei Valori era subito insorti, il primo annunciando una immediata proposta emendativa tramite Stefano Fassina, il secondo tramite Antonio Di Pietro che aveva parlato di “misura odiosa”. Si è poi anche saputo che la norma in oggetto, sebbene segnalata dai tecnici del Senato come possibile fonte di “maggiori introiti”, non era stata poi inserita nel cumulo della copertura finanziaria, fattore che ne renderà più semplice l’aggiustamento.
Anche la Cisl, tramite il segretario Raffaele Bonanni, commenta con sollievo la smentita del ministero guidato da Elsa Fornero: “Meno male che è un refuso diversamente sarebbe stato un caso maniacale”.