No, non può essere vero, ma Monti, la Fornero, Passera, tutti questi tecnici sono diversamente intelligenti, crudeli, o entrambe le cose? Oggi nel disegno di legge di riforma del mercato del lavoro è stata stabilita la cancellazione della norma che prevede l’esenzione del ticket per le persone disoccupate e per i familiari a carico. Cioè chi non ha niente per vivere, dovrà pagare anche per accedere alle visite mediche!
Qualcosa di esecrabile, grave e vergognoso, come lo definisce l’Italia dei Valori (il Pd è pronto ad emendare subito tale provvedimento per chiederne l’immediata cancellazione!). Il comma 1 dell’articolo 64 del provvedimento sopprime l’esenzione dal ticket in materia sanitaria in favore dei disoccupati e dei loro familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro (incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico): è sufficientemente chiaro?
La giustificazione del Governo? “Serve per pagare l’Aspi (Assicurazione Sociale per l’Impiego), alle persone che perdono il lavoro”. Ma se avete abolito la mobilità a partire dal 2017, ridotto la cassa integrazione, per pagare un ammortizzatore sociale rivolto si ad una platea più estesa rispetto al passato, ma di natura brevissima, avete bisogno di togliere pure l’esenzione del ticket ai disoccupati? Togliete piuttosto tutti quei soldi ai partiti ed ai politici che mangiano sopra le nostre spalle!
Ora è ufficiale: state rovinando l’Italia, via dai posti di potere immediatamente! Elezioni, spazio alla democrazia ed alla volontà popolare subito! Basta monarchi che regnano in nome delle Banche, dei Poteri forti europei, dimenticando ed anzi calpestando i diritti minimi dei cittadini italiani! Una cosa sola eravate riusciti a fare, ad abbassare lo spread, ma ora è tornato a 400 punti: siete soltanto delle persone inutili!
Aggiornamento della serata: il Governo annuncia un emendamento per cancellare il provvedimento, definendolo un refuso. Accogliamo con sollievo tale notizia, ma di certo non si è trattato di un refuso, perchè quest’ultimo è per definizione un errore di stampa o di battitura di massimo qualche lettera, e non consiste nello scrivere un comma (di un articolo) di 10 righe molto chiaro, e poi smentirlo. Diciamo che c’hanno provato e gl’è andata male, perchè in poche ore s’era scatenata una reazione politica e pubblica enorme di risposta allo scempio proposto!