L’ex premier Silvio Berlusconi è stato iscritto al registro degli indagati dalla Procura di Bari – nell’ambito del processo a Valter Lavitola – per induzione a rendere dichiarazioni mendaci all’autorita’ giudiziaria. Il Cavaliere è accusato dai pm di aver spinto Gianpaolo Tarantini – imprenditore barese indagato nello stesso processo – a mentire, dichiarando il falso sulle presunte notti di follia che si svolgevano nei suoi palazzi.
L’ipotesi che Tarantini fosse manvorato da Berlusconi era già stata sollevata, alcuni mesi fa, dal Tribunale del riesame di Bari. Il Tribunale esplicitò questa ipotesi quando respinse la richiesta di revoca della custodia cautelare emessa nei confronti di Lavitola. Secondo i giudici Tarantini era stato indotto da Berlusconi a dichiarare più volte il falso di fronte ai pm. Adesso la Procura ha accolto il suggerimento del Tribunale del riesame e ha deciso di iscrivere Berlusconi nel registro degli indagati.
Alle stesse conclusioni erano arrivati anche i pm di Napoli all’inizio dell’inchiesta: essi vedevano nei 500 mila euro versati da Lavitola a Tarantini una bustarella proveniente direttamente da Berlusconi. Secondo l’accusa Berlusconi sperava che Tarantini, grazie ai 500 mila euro, patteggiasse la pena, in modo da evitare la deposizione delle intercettazioni che lo vedevano protagonista.