Il mercato dell’auto in Europa si muove a due velocità. A rilevarlo è l’Unrae, l’Unione delle case estere che operano in Italia, nel commentare gli ultimissimi dati dell’Acea, quelli dello scorso mese di marzo del 2012. Questo perché l’Europa dell’Est è per l’auto un mercato che cresce, mentre l’Ovest non solo scende, ma cala a due cifre. In particolare, nel mese le immatricolazioni in Europa sono complessivamente scese del 6,6%, e del 7,3% considerando il primo trimestre del 2012. Trattasi di un risultato condizionato da Paesi come la Francia e l’Italia, dove su base trimestrale le immatricolazioni sono scese di oltre 20 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Pollice verso nel trimestre anche per le immatricolazioni in Spagna, mentre nel marzo scorso le chiusure in leggero attivo della Gran Bretagna e della Germania hanno permesso di evitare un passivo decisamente più pesante da inizio anno.
Insomma, di questo passo, a parte qualche eccezione, il 2012 non sarà un anno da ricordare per il mercato dell’auto e per il settore dell’automotive in Europa. Secondo il Direttore Generale dell’Unrae, Romano Valente, l’area mediterranea accusa per le immatricolazioni auto le ripercussioni negative della crisi economica. In particolare, secondo il Direttore Valente il mercato scende in maniera ampia in quei Paesi dove i consumatori vengono tenuti lontani dall’acquisto di nuove auto attraverso l’aumento generalizzato dei costi di esercizio, ed a fronte di situazioni di mercato saturo per cui non si va oltre la pura sostituzione dei mezzi. E per quel che riguarda le auto aziendali, in Paesi come l’Italia non aiuta di certo la pressione fiscale sopra la media europea.