Allarme alcol: in aumento i binge drinkers fra i minorenni

L’Osservatorio Nazionale Alcol (il CNESPS) dell’Istituto Superiore di Sanità ha presentato dei dati allarmanti in occasione dell’ultimo “Alcohol Prevention Day“: sono oltre 8 milioni gli italiani che consumano alcolici “a rischio” e oltre 4 milioni i “binge drinkers”, cioè coloro che almeno una volta nell’ultimo anno hanno consumato più di 6 bevande alcoliche in un’unica occasione.

Secondo l’Osservatorio la “cultura del bere” che va istaurandosi oggigiorno fra gli italiani porta molti giovani, tra gli 11 e i 25 anni, a consumare alcolici in quantità dannose. Dall’indagine svolta pare che anche l’incontrarsi sui social networks sia uno dei fattori che incrementa la probabilità di consumare bevande alcoliche a rischio, soprattutto per i giovanissimi. Per l’Istituto Superiore di Sanità oltre 1 milione e 300 mila, tra ragazzi e ragazze italiani, bevono in maniera sporadica, occasionale o quotidiana seguendo modalità a rischio per la salute.

Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio Alcol CNESPS, ha dichiarato: “Quella dei luoghi e dei momenti di aggregazione giovanile è una dimensione caratterizzata dall’uso dell’alcol come principale sostanza psicoattiva, disinibente, lubrificante ed euforizzante, salvo divenire depressiva quando si affrontano gli effetti di quantità pur minime che l’organismo di un adolescente non può fisiologicamente affrontare”. Per Scafato anche il peso è una variabile da tenere in considerazione: “Emerge dai dati, anche se non in maniera statisticamente significativa, la tendenza da parte delle ragazze sottopeso a bere prevalentemente secondo modalità a rischio”.

Sempre secondo l’ISS sono alcuni fattori comportamentali e sociali ad influenzare il consumo alcolico: partecipare a concerti, feste in discoteca o eventi sportivi favorisce l’assunzione di alcolici. E’ stata inoltre rilevata l’esistenza di una stretta relazione fra il consumo di alcolici e il vizio del fumo, dimostrando che l’uso di queste due sostanze si sta configurando come una vera e propria co-dipendenza.

 

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