È allarme tsunami in 26 paesi dopo il forte terremoto registrato ad Aceh, al largo della costa occidentale dell’isola di Sumatra in Indonesia: il sisma è stato di magnitudo pari a 8,9 gradi della scala Richeter e l’epicentro è stato localizzato a circa 500 chilometri a sud-ovest di Banda Aceh, capitale della provincia, a 33 chilometri di profondità.
Il terremoto è stato avvertito anche a Singapore, Thailandia e India: subito dopo la violenta scossa ce ne sono state altre di minore intensità. La zona colpita dal sisma è più o meno la stessa dove il 26 dicembre del 2004 si registrò il terremoto di 9,3 gradi che, con il seguente tsunami, provocò oltre 200 mila vittime in 13 paesi dell’oceano Indiano.
Ed è proprio il ricordo di quella tragedia che ha fatto scattare l’allerta delle autorità dei paesi interessati: il governo thailandese ha immediatamente ordinato l’evacuazione delle zone costiere che affacciano sul mar delle Andamane, mentre è stato chiuso l’aereoposto di Phuket. Allerta anche in India e Sri Lanka dove si teme l’arrivo di onde alte fino a sei metri: a Chennai è stato chiuso il porto per il rischio onde, che secondo le previsioni dovrebbero arrivare intorno alle 13.27 e alle 18.08 a Bombay. Gli esperti però ritengono che, date le caratteristiche, con uno spostamento più orizzontale che verticale, ci siano minori possibilità che il sisma abbia generato un’onda come quella che ha devastato la zona sette anni fa. Inoltre la faglia che ha provocato le scosse, secondo quanto comunicato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), non è la stessa che causò il terremoto nel 2004, ma si trova spostata a est in mare aperto.