Dopo l’esplosione dello scandalo che ha coinvolto la Lega, l’ex ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha riferito ai pm di Milano che la Lega è pronta a costituirsi parte civile in caso di processo. Maroni si è recato oggi dai pm della procura di Milano che stanno indagando sui movimenti illegali di denaro da parte di alcuni esponenti del partito leghista. Insieme all’ex ministro c’erano altri membri importanti del partito, come il sindaco di Varese, Attilio Fontana, e il nuovo tesoriere leghista (subentrato a Belsito), Stefani Stefani. “Non vogliamo nascondere nulla – ha dichiarato Maroni – . Siamo qui per garantire una collaborazione piena e leale per l’accertamento della verità”.
All’uscita dalla stanza del procuratore Alfredo Robledo, Maroni ha ribadito la volontà del partito di collaborare con la magistratura: “Il procuratore ha detto che ci farà avere un elenco di documenti che a loro servono e che noi daremo immediatamente”. Per quanto riguarda Umberto Bossi e il suo coinvolgimento nello scandalo, la sensazione – per Maroni -“è che qualcuno abbia approfittato della buonafede di Umberto Bossi per favorire se stesso o altre persone”. Poi riguardo ad un eventuale processo alla Lega, ha proseguito: “Siamo pronti a essere parte civile, come Lega Nord, in un eventuale processo“.
Intanto la Lega Nord ha incaricato la società di revisione “PriceWaterHouse” di “effettuare una verifica patrimoniale della situazione finanziaria” del partito. Alla società di revisione toccherà fare chiarezza nella gestione passata e presente dei fondi della Lega, dopo il terremoto provocato dall’inchiesta sull’ex tesoriere, Francesco Belsito.