Tutto falso, solo fango, solo un “attacco mediatico senza precedenti” contro la sua persona. Così Rosy Mauro, senatrice della Lega Nord nonchè vice presidente a Palazzo Madama, respinge e smentisce tutto quanto attribuitole nell’ultima settimana dagli atti pervenuti ai principali organi di stampa. Le anticipazioni della sua intervista nella puntata di stasera di Porta a Porta si stanno diffondendo rapidamente, e ci sono molte sorprese a cominciare dalla questione delle lauree prese all’estero, che secondo la Mauro sono complete invenzioni: “…ero un’asina a scuola, l’idea non mi ha mai sfiorato”. Persino sui rapporti personali con Piero Moscagiuro, indicato in questi giorni come suo compagno, arriva la smentita: “E’ il mio caposcorta, non e’ in aspettativa e non e’ stato assunto dal Senato”.
E sulle sue dimissioni la posizione sembra adamantina: “Da giovedì mi sento come se mi avessero messo in croce. Io non ho fatto niente di male, di illegale. Non vedo perchè mi dovrei dimettere per dimostrarlo” anche se in alcune espressioni si scorge una apertura relativa alla “opportunità” di lasciare lo scranno, non prima però di una dichiarazione pubblica nell’aula del Senato.
Bossi e suo figlio avrebbero quindi fatto solo “ciò che si sentivano di fare” mentre nel suo caso la decisione ancora non è stata maturata, perchè in realtà lei “non ha ancora capito” cosa è successo esattamente. Gli unici soldi passati dalla Lega sarebbero quindi quelli destinati al sindacato padano (Sinpa) e si sarebbe trattato di normalissime donazioni, in perfetta trasparenza. “Tutto è tracciabile dai bonifici. Ci sono estratti conto del sindacato con la mia firma, e si può verificare ciò che si vuole. Il partito era assolutamente informato… tutti lo sapevano, anche Bossi, perché non c’era niente di illegale”. Durante la registrazione della trasmissione di Bruno Vespa era presente anche il legale della Mauro, che ha esposto le cifre passate dal partito all’associazione, ammontanti a circa 60 mila euro nel 2009, ed a 101 mila nel 2010, e per quanto riguarda la questione dell’intercettazione in cui si fa riferimento a “29 mila franchi” da dare ad una misteriosa “Nera” (indicata dai più come la senatrice) arriva il colpo di scena: “E’ l’infermiera svizzera che segue Umberto Bossi da quando è stato in clinica. È facile verificarlo. Erano indietro con i pagamenti verso di lei”.
Tutto chiarito? Chissà. Intanto il “triumviro” nonchè ex ministro Roberto Calderoli è stato raggiunto dall’agenzia Ansa, rivelando che oggi è stata formalizzata una richiesta di dimissioni dai comitato reggente della Lega: “In assenza di un seguito all’invito fattole il movimento dovrà assumere decisioni nei suoi confronti. Mi auguro che anche in extremis Rosy prenda la decisione più saggia e non si debba arrivare a provvedimenti del genere”.
Reazione molto più morbida da parte di Manuela Dal Lago (reggente della segreteria del Carroccio insieme a Roberto Maroni e lo stesso Calderoli) che concede il beneficio del dubbio alla collega e si augura comunque la sua piena estraneità ai fatti: “Ma a volte non è una questione di colpevolezza o meno: il passo indietro può consentire alla persona interessata di difendersi meglio e agli altri di proseguire sulla propria strada”.