Entro il 18 giugno 2012 si dovrà effettuare il pagamento del primo acconto IMU – Imposta Municipale Unica – la nuova tassa sulla casa che prende il posto della vecchia ICI, abolita dal Governo Berlusconi 4 anni fa.
Questa nuova tassa sulla casa dovrebbe portare nelle tasche dello Stato italiano circa 9 miliardi di euro, ma sono ancora tante le incertezze sulla questione. I Comuni inoltre avranno tempo fino al 30 settembre per correggere le proprie aliquote di riferimento, che serviranno per calcolare il secondo importo da versare successivamente entro il 17 dicembre 2012.
Le aliquote per calcolare l’IMU da pagare entro il 18 giugno sono invece standard e saranno utilizzate soltanto per il 50% del totale dell’acconto IMU. Questo acconto si calcola in base alla rendita catastale e cioè, secondo la tipologia di immobile, è stato fissato un coefficiente di rivalutazione (l. 662/96) con cui va aggiornata la rendita, aumentata poi da un coefficiente di maggiorazione (d. l. 201/2011). Facendo l’esempio dell’abitazione principale, la rendita catastale di tale immobile è rivalutata del 5% (coefficiente di rivalutazione pari a 1,05) e poi moltiplicata per 160, che è il coefficiente di maggiorazione per questa tipologia di immobile. Lo stesso discorso è valido anche per la seconda casa, per quella in fitto, per magazzini e locali di deposito, per stalle, rimesse e autorimesse senza fine di lucro e per le tettoie. Diversi invece sono i coefficienti di maggiorazione di altri immobili: 80 per uffici e studi privati; 140 per conventi, ospizi, orfanotrofi, ricoveri, caserme, magazzini sotterranei per depositi di derrate, laboratori per arti e mestieri, locali per esercizi sportivi senza fine di lucro, stabilimenti balneari e di acque curative senza fine di lucro; 55 per negozi; 60 per opifici e fabbricati per funzioni produttive connesse ad attività agricole. I terreni agricoli invece hanno una rendita rivalutata del 25%, con un coefficiente di maggiorazione pari a 120, mentre un’area fabbricabile non ha alcuna rivalutazione e maggiorazione.
I calcoli suddetti portano alla base imponibile IMU, dove poi andrà applicata l’aliquota standard che è pari a 0,4% per l’abitazione principale e a 0,76% per tutto il resto. Inoltre per l’abitazione principale sono possibili detrazioni per una quota di 50 euro a figlio con età inferiore a 26 anni, oltre a 200 euro fissi. Per quanto riguarda invece gli immobili inagibili e storici avranno una base imponibile IMU dimezzata.
Il 50% del risultato totale è l’effettivo acconto IMU da versare entro il 18 giugno. Sull’altra metà dell’importo invece saranno applicate le aliquote aggiornate dai Comuni che possono variare per la prima casa da 0,2% a 0,6%, mentre per gli altri immobili da 0,46% a 1,06%. Il versamento del secondo acconto dell’IMU è previsto per il 17 dicembre.
Ma chi è che non paga l’IMU? A non pagarla sono le Fondazioni Bancarie (con non poche polemiche), i fabbricati rurali nei Comuni montani, quelli inagibili e inabitabili, i fabbricati di Comuni, edilizia popolare e cooperativa.