Tre anni dopo il terribile sisma che ha colpito l’Aquila, la popolazione ricorda le 309 vittime con una fiaccolata. Il 6 aprile del 2009, alle 3:32, un sisma distrusse il capoluogo abruzzese e altri 56 paesi vicini.
Il corteo si è svolto ieri, in tarda serata: è partito alle 0.30 da piazza Battaglione degli Alpini, guidato dalle famiglie e dagli amici delle 309 vittime del sisma. Il corteo ha sostato nei luoghi più colpiti dal terremoto, per un percorso lungo circa tre chilometri e mezzo. Erano presenti – oltre a moltissimi aquilani e abbruzzesi – il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, il presidente della Regione e commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi e il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente.
L’iniziativa non è servita solo a ricordare le vittime del terremoto, ma anche a riportare l’attenzione della politica e dell’opinione pubblica sui lavori di ricostruzione, che procedono troppo a rilento. Le migliaia di persone che hanno partecipato alla fiaccolata chiedono di uscire da questo stato di emergenza infinita, tornando a pensare a una nuova città, più bella e più sicura. Anche il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha sollecitato un’accelerazione dei lavori di ricostruzione.
Mario Monti ha scelto come mediatore per i lavori di ricostruzione il ministro per la Coesione Fabrizio Barca: a lui spetta il compito di far terminare lo stato di emergenza e di avviare i lavori di ricostruzione ordinaria. Sulla ricostruzione pesante però, non sono ancora arrivate le risposte che tutti si aspettavano. Dopo che i grandi del pianeta aderirono all’iniziativa della “lista nozze” proposta da Berlusconi al G8 del 2009, i lavori non sono accelerati e, anzi, procedono sempre più a rilento.