Tornano a compattarsi i Sindacati di Cisl, Uil e Cgil che, in maniera unitaria, il 13 aprile prossimo si mobiliteranno contro la riforma Monti-Fornero riguardante le pensioni. Al centro della protesta, in particolare, c’è il fatto che in Italia ci sono tantissime famiglie che non hanno più entrate a causa dei licenziamenti, e che ora dovranno attendere spesso anche parecchi anni in più prima di andare in pensione. Cgil, Cisl e Uil, inoltre, per il 13 aprile del 2012 hanno proclamato una mobilitazione unitaria anche per protestare contro le ricongiunzioni onerose, bollate come scandalose.
L’appuntamento con la protesta è fissato a Roma in virtù del fatto che per i Sindacati il capitolo relativo alla riforma delle pensioni è tutt’altro che chiuso a partire da quei lavoratori che con la riforma sono diventati degli “esodati“, e che ora sono senza un lavoro, senza ammortizzatori sociali, e con prospettive alquanto incerte ai fini pensionistici. La Cgil ha tra l’altro pubblicato sul proprio sito Internet l’elenco, peraltro provvisorio, relativo a quelle aziende che in Italia risultano essere coinvolte in accordi di “esodo/mobilità“.
Trattasi di aziende con procedure di mobilità aperte, o relative ad accordi siglati dal 4 al 31 dicembre del 2011. Ebbene, ad oggi si contano circa 4.400 esuberi solo nel settore metalmeccanico, 187 in quello edile, oltre mille in quello farmaceutico, 2.500 circa nei servizi, ben 5.000 solo nel trasporto aereo, 185 nell’alimentare, ed oltre 500 nel tessile/abbigliamento. Insomma, è un vero e proprio bollettino di guerra a conferma di come la crisi continui a picchiare duro, e come la riforma delle pensioni, e non solo, rischi di far impennare il numero di famiglie che nel nostro Paese vive in condizioni di povertà.