Sembra proprio che la Lega Nord abbia dimenticato il suo “eccellente” contributo dato negli ultimi anni al governo del nostro Paese, e passi di provocazione in provocazione con un solo denominatore comune: disconoscere l’appartenenza all’Italia. L’ultima trovata è esplosa sul web dopo che il Consigliere federale svizzero (nonchè ministro della Difesa e dello Sport) Ueli Maurer ha dichiarato in una intervista ad un giornalista italiano che “annettere la Lombardia alla Svizzera non sarebbe un problema”. Una frase forse un pò estemporanea, passata quasi inosservata dalla stampa locale, ma ripresa invece con molto entusiasmo dai media italiani, in particolar modo quelli di area padana, che ne hanno amplificato l’effetto tramite il web ed i social networks.
Utilizzando Facebook insieme ad uno dei più noti siti di petizioni online, infatti, è stata allestita qui una consultazione pubblica con lo scopo di arrivare a 500 mila firme, per poi richiedere addirittura un referendum indipendentista, trampolino di lancio per unirsi alla Confederazione Elvetica.
”L’annessione della Lombardia alla Svizzera è una bellissima idea. Possiamo dichiarare guerra agli svizzeri e arrenderci subito”. Con questa battuta Umberto Bossi ha commentato “a caldo” l’iniziativa, intervenendo a Castiglione Olona, in provincia di Varese, inaugurando una nuova sede del partito. Secondo Bossi l’Italia opprime i propri Comuni, e non è un paese democratico perchè la secessione non è contemplata nella Costituzione, pensieri condivisi da Roberto Maroni che al suo fianco, sul palco, ha rincarato la dose invitando tutti a non sottovalutare nè considerare folklore le molte migliaia di firme raggiunte in poche ore dalla petizione. Nel discorso non è mancato comunque il solito repertorio di invettive contro il governo Monti, che il Senatur auspica vada presto “in malora” e di rivendicazioni prossime venture da portare in Parlamento, ad esempio “su tfr e pensioni” perchè “la gente ha bisogno di mangiare e di arrivare a fine mese” , insomma tante belle cose spuntate ovviamente solo nel post-Berlusconi, mentre si è comodamente opposizione.
Intanto anche altri si cimentano nel commentare la curiosa iniziativa del giorno, a cominciare dal chiacchieratissimo Davide Boni, presidente del consiglio regionale lombardo, che su Twitter commenta lapidario: “Magari!”, fino ad arrivare al governatore della regione, Roberto Formigoni, che al contrario non sembra fare salti di gioia rispetto all’idea: “Agli amici leghisti che hanno dimostrato grande entusiasmo per questa proposta dico che allora sarebbe meglio una Lombardia paese autonomo. La Lombardia da sola è più grande della Svizzera e più avanzata e saremmo uno dei paesi più virtuosi e ricchi d’Europa”.
Di rimbalzo anche la stampa svizzera rivaluta l’importanza della cosa, andando a chiedere ai ticinesi cosa ne pensano, ma le risposte ricevute da “Ticinonline” non sembrano molto incoraggianti, visto che c’è chi pensa che la Lombardia porterebbe con sè tutti i problemi legati al sistema fiscale italiano, mentre qualcun altro scherza dicendosi pronto ad accogliere “il PIL lombardo” più che i suoi abitanti.
Nei sogni dei promotori, sul sito, si legge che “La Lombardia… pagherebbe meno tasse, entrerebbe a far parte di un Paese efficientissimo e all’avanguardia, neutrale, estraneo all’influenza negativa dell’Unione Europea e degli Stati Uniti… passeremmo al franco svizzero… con una diminuzione dei tassi d’inflazione…”. Ma la doccia fredda arriva dallo stesso esponente dell’Udc elvetico che ha dato fuoco alla miccia, quel Mauer che, ritornato sulla questione, fa sapere che l’ipotesi è tutto sommato “irrealistica” perchè “manca un modello, un esempio da seguire” ma gli scettici osservano anche la differenza economica e demografica (9,7 milioni di abitanti per la Lombardia contro i gli otto milioni della Svizzera) che in pratica porterebbe l’ex regione italiana a fagocitare lo stato estero.