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Dolci di Pasqua: la pastiera napoletana

Published by
Lucrezia Liuzza

Re Ferdinando II di Borbone era noto per la sua ghiottoneria ma anche per la sua consorte Maria Teresa d’Austria che veniva soprannominata “la Regina che non sorride mai”. Si narra che, cedendo all’insistenza del marito, la nobildonna si convinse ad assaggiare un pezzo di pastiera napoletana e che il marito, canzonandola per la sua espressione vistosamente soddisfatta dal dolce, riuscì così a strapparle un sorriso. Ridendo anch’esso disse che ci voleva la pastiera napoletana per far sorridere sua moglie e si diceva quindi dispiaciuto di dover attendere la Pasqua successiva per vederla sorridere nuovamente.

Le origini del famoso dolce napoletano sono incerte: si pensa che la pastiera, così come la conosciamo, sia nata in un convento dove le sapienti mani di una suora unirono ingredienti dall’intenso simbolismo come l’uovo a rappresentare la rinascita, il grano che germoglia e diventa di un prezioso color oro, l’acqua profumata di primavera, la bianca ricotta ad esprimere il candore insieme a frutta candita e spezie.

Da tradizione la pastiera viene preparata non oltre il venerdì santo cosicché si insaporisca di tutte le sfumature dei sapori degli ingredienti che la compongono.

Per realizzare la pastiera napoletana a casa vostra necessiterete dei seguenti ingredienti: 1 kg di pasta frolla realizzata con la ricetta classica – 500 gr di farina bianca 00, 200 gr di zucchero, 200 gr di burro o strutto e 3 uova -, 700 gr di ricotta di pecora, 400 gr di grano cotto, 600 gr di zucchero, 1 limone, 100 gr di latte, 30 gr di burro o strutto, 5 uova intere più 2 tuorli, una bustina di vanillina, 50 gr di cedro candito, 50 gr di arancia candita, 50 gr di zucca candita, un cucchiaio di acqua di fiori d’arancio e, se lo gradite, un pizzico di cannella. Se non riuscite a recuperare il grano cotto, sarà possibile sostituire questo ingrediente con dell’orzo perlato che andrà lasciato nell’acqua la sera prima e comunque cucinato per 30 minuti oppure del riso a chicco tondo per dolci che andrà anch’esso cucinato per circa 20 minuti.

Procedimento: cominciate mettendo in un tegame il latte, il grano cotto e la scorza del limone; ponete il composto sul fuoco e lasciate cuocere finché otterrete una consistenza cremosa. A parte frullate insieme la ricotta, le uova ed i tuorli, lo zucchero, la vanillina, l’acqua di fiori d’arancio e la cannella se avete deciso di adoperarla; continuate a frullare fino ad ottenere un impasto compatto e omogeneo. Incorporate quindi il composto cremoso ottenuto precedentemente con gli altri ingredienti facendo attenzione che il tutto si amalgami omogeneamente e aggiungete quindi la frutta candita. Rivestite per intero l’interno di una tortiera del diametro ci circa 30 cm con la pasta frolla e ritagliate la parte eccedente di pasta che utilizzerete per fare le strisce da porre poi sopra al composto come si fa per la crostata.

A questo punto non rimane che versare l’impasto degli ingredienti preparati sulla base di pasta frolla, disporre le strisce di pasta a griglia ed infornare il tutto ad una temperatura di 180° per un’ora e mezza fino a che la pastiera otterrà un colore ambrato. Una volta cucinata, la pastiera potrà conservarsi in frigorifero sino a 4 o 5 giorni. Prima di servirla spolverizzatela con dello zucchero a velo.

Questo dolce è un vero concentrato di calorie ma ogni tanto uno strappo alla regola fa solo bene allo spirito, tanto più dopo 40 giorni di astinenza dettati dalla quaresima.

Published by
Lucrezia Liuzza