Laura Morante debutta alla regia con Ciliegine

Sempre più spesso nel percorso di un attore arriva il momento di fare il grande salto e passare dietro la macchina da presa.  E quest’anno sono tanti gli attori italiani al lavoro sul loro primo film “da regista”. Tra loro c’è anche Laura Morante che per la prima volta, dopo essere stata diretta dai più celebri e apprezzati registi italiani (Moretti, Avati, Verdone, Faenza, Muccino, Salvatores) e stranieri (Malkovich, Resnais), si cimenta alla regia con la commedia romantica dal titolo Cliegine.

Girato in Francia – dove si chiamerà La cerise sur le gateau -, con un cast tutto francese tranne per la Morante stessa (che ha ritagliato per sé anche la parte della protagonista),  il film uscirà in Italia  il prossimo 13 aprile distribuito dalla Bolero Film«Ciliegine affronta il romanticismo con ironia ma anche con nostalgia; un po’ se ne fa gioco, un po’ lo rimpiange», ha spiegato la Morante in un’intervista ad Io Donna (che nel numero in uscita il 31 marzo le dedicherà anche la copertina).

Lo spunto, è un saggio in cui il padre della psicoanalisi Sigmund Freud interpretava il racconto di Wilhelm Jensen Gradiva. Spiega la Morante in proposito: «È la storia di un archeologo, Norbert, che non riesce a legare con l’altro sesso. Ha un’amica d’infanzia, Zoe, che lo ama da sempre; ma lui non se n’è mai accorto. Un giorno Norbert, in viaggio per l’Italia, vede un bassorilievo etrusco raffigurante una donna, la Gradiva appunto, e se ne innamora. Zoe, che l’ha seguito di nascosto, gli appare vestita come la donna del bassorilievo, e finalmente lo conquista. Freud intuisce che Norbert è già innamorato di Zoe; ma prima deve passare attraverso l’autoinganno, per superare la propria fobia». Lo stesso accade in Ciliegine alla protagonista, Amanda, una donna che ha sempre avuto un rapporto complicato con gli uomini ritenuti arroganti, traditori e irreparabilmente inaffidabili, e che arriva a rompere un legame, la notte di Natale, solo perché lui ha rubato una ciliegina sulla torta, con un gesto che, a parer suo, tradisce l’egoismo di tutto il genere maschile. A Capodanno però Amanda incontra Antoine e diventa un’altra persona: tenera, gentile, indulgente. Peccato che la donna sia in realtà vittima di un equivoco: lei crede che Antoine sia gay, perciò innocuo. L’inganno si protrarrà a lungo, ma forse è proprio quello di cui Amanda ha bisogno per guarire e trovare il suo lieto fine..

Non c’è nulla di autobiografico nella trama del film, ma è curioso che per il suo debutto alla regia Laura Morante abbia scelto di lavorare con i tre uomini più importanti della sua vita, non di attrice ma di donna: con Daniele Costantini, il padre della figlia Eugenia (anche lei attrice) ha scritto il film; George Claisse, il padre di Agnese (la seconda figlia), ha una parte come attore; e Francesco Giammatteo, l’attuale marito, si è improvvisato produttore affiancando la francese Maison du Cinema.

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