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Categorie: Food News

Il primo raccolto delle foglie di tè e un antipasto primaverile

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Francesca V

A fine Marzo-inizio Aprile avviene il raccolto delle foglie di tè. Oltre a questo periodo, definito primo raccolto, esiste un secondo raccolto che avviene tra Maggio e Giugno e un terzo tra settembre e novembre. A seconda del periodo, la qualità, il sapore e l’aroma del tè variano. Ancora oggi in Cina, ma anche in altre regioni dell’Asia, le foglie vengono raccolte a mano. Un lavoro molto speciale quasi sempre svolto da donne. Ecco cosa scrive in proposito Robert Fortune nel lontano 1852. La sua descrizione rievoca un’immagine unica, esotica come il primo periodo primaverile dove il risveglio della natura ci mette di buon umore.

“Nella stagione del raccolto, si vedono piccoli gruppetti sui versanti di ogni collina, quando il tempo è asciutto, impegnati nella raccolta delle foglie di tè…Le padelle e i bracieri per l’essiccazione sono di ferro, rotondi e bassi, e sono uguali o quasi uguali a quelli che i locali usano solitamente per cuocere il riso. Le padelle si scaldano velocemente, appena l’aria calda comincia a circolare nella canna sottostante. Dai setacci o dalle ceste si versano nelle padelle grandi quantità di foglie, si girano e si scuotono. Le foglie sentono subito l’effetto del calore. Questo processo dura circa cinque minuti, durante i quali le foglie perdono fragranza e diventano morbide e malleabili. Vengono quindi tolte dalla padella e messe su un piano ricoperto di bambù spezzato… allora tre o quattro persone si mettono attorno al tavolo e dividono il mucchio di foglie in tanti gruppetti e ogni persona ne prende una manciata e comincia ad arrotolarle” (da A Journey to the Tea Countries of China).

Il profumo che questa immagine rievoca mi riporta ad un’idea primaverile semplice, che aiuta a sostare in questa beatitudine dei sensi. Si tratta di un antipasto semplicissimo, accompagnato da un tè. A proposito, non c’è niente di meglio che provare le primizie di primavera e godere dei sapori freschi. L’idea che propongo è quella di portare in tavola le primissime fave nello come sono state raccolte, con il loro profumo di terra, e accompagnarle a un pecorino fresco. In abbinamento, come bevanda, un delizioso e freschissimo tè al gelsomino. Come molti sapranno, l’originale jasmine pearl è un tè verde cinese dalle foglie arrotolate in tante piccole perle (da cui il nome). Vi consiglio di diffidare dalle altre qualità aromatizzate presenti in commercio: se volete godere della primavera, provate un vero tè profumato naturalmente.

Il jasmine pearl nasce da un dolce riposo dei fiori di gelsomino, raccolti in estate, accanto alle foglie di tè. Il tè definitivo non presenta i petali essiccati del fiore, ma solo il loro profumo. Infatti, dopo essere stati adagiati per del tempo sulle foglie di tè e miscelati di tanto in tanto, i fiori di gelsomino vengono tolti e non ne resta traccia, se non qualche piccolo residuo. Oltre a questa magia, prepararlo è un buon modo per rilassarsi osservando le perle schiudersi.

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Francesca V