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Grande successo per BTp Italia. Già richiesti 5,7 miliardi

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Giuseppe Timpone

Sta andando letteralmente a ruba il nuovo bond emesso dal Tesoro e appositamente formulato per il canale retail, il BTp Italia. Si tratta di un titolo a quattro anni, i cui interessi cedolari offrono un rendimento minimo garantito del 2,25%, ma suscettibile di variazione in aumento, grazie all’indicizzazione del capitale, che sarà rivalutato semestralmente sulla base del Foi ex tabacchi per le famiglie. In pratica, l’interesse sarà calcolato nel seguente modo: la cedola semestrale è data dal 2,25% annuo : 2 e moltiplicata per il capitale rivalutato. In questo modo, il risparmiatore si vede tutelato dal rischio di inflazione.

Il prezzo di emissione è alla pari, cioè 100. Questo significa che il titolo potrà essere acquistato in fase di collocamento allo stesso prezzo a cui verrà rimborsato tra quattro anni. Chi comprerà il BTp Italia in fase di collocamento e lo deterrà fino alla scadenza otterrà un rendimento premio per la fedeltà dimostrata e pari allo 0,4% del capitale investito.

La caratteristica di questo bond è che esso potrà essere acquistato anche online, tramite un conto corrente che sia abilitato alla funzione trading. Questo permette al piccolo risparmiatore di potere prenotare il titolo direttamente in fase di emissione, senza il bisogno del consueto ricorso agli intermediari. Tuttavia, resta sempre l’alternativa di recarsi in banca e di ordinare al proprio istituto l’acquisto del bond, se si possiede un conto titoli. Chi acquista il BTp in fase di collocamento non pagherà le consuete commissioni bancarie. Contrariamente, quindi, ai bond emessi fino ad oggi, il titolo non viene contrattato all’asta, ma è collocato direttamente sul mercato, grazie all’intesa con la piattaforma MoT di Borsa Italiana – London Stock Exchange Group.

Sarà anche per tutti questi vantaggi che il titolo sta ottenendo un riscontro davvero inimmaginabile alla vigilia. Lo chiarisce con grande soddisfazione il direttore generale del Tesoro, Maria Cannata, quando afferma che le previsioni davano le prenotazioni a un miliardo, ma ieri, alla fine della terza giornata di collocamento su quattro previste, risultavano richieste pervenute per complessivi 5,7 miliardi.

L’offerta scade oggi e già dopo la chiusura dei termini il Tesoro avrà la possibilità di variare in aumento il rendimento minimo garantito, ma visto l’enorme successo del nuovo titolo è da escludersi che ciò avverrà.

E proprio in queste ultime ore di collocamento dovrebbero affacciarsi su questo mercato gli investitori istituzionali, ossia banche e fondi, che potrebbero portare a oltre 7 miliardi le richieste complessive del BTp Italia.

Ieri, a fine seduta, risultavano più di 29 mila ordinativi per tagli compresi tra 1.000 e 10.000 euro. Ricordiamo che l’acquisto è possibile per tagli minimi di mille euro o multipli di mille euro, senza limitazioni. Infatti, il collocamento del Tesoro è a rubinetto, cioè verrà soddisfatta tutta la domanda, quale che essa sia.

Altre 54.500 prenotazioni hanno riguardato tagli tra 10.000 e 50.000 euro, ossia altri investimenti tipici del piccolo risparmiatore. Inoltre, sappiamo che sempre a fine giornata, ieri era pervenute 8 mila richieste per tagli anche molto più alti di 100 mila euro.

Chi non avrà avuto la possibilità o la volontà di acquistare questo nuovo bond entro oggi sappia che ci saranno altre emissioni. Non si conoscono le date dei nuovi collocamenti, ma si apprende che essi dovrebbero avere una cadenza trimestrale. Pertanto, ci si attende un nuovo collocamento per fine primavera/inizio estate.

Bisogna anche precisare che l’emissione di questi giorni del BTp Italia non accrescerà l’entità complessiva del debito di nuovo collocamento, perché andrà a detrazione degli importi già previsti. Anzi, il successo di questa operazione dovrebbe quasi certamente avere conseguenze positive sul costo e la struttura del nostro immenso debito.

Infatti, nel corso di tutto il 2012 sono previste emissioni complessive di titoli di stato per 450 miliardi di euro, di cui 158 miliardi solo nel primo quadrimestre, già quasi tutti piazzati. A causa del trend crescente degli interessi, in particolare, per il timore di doversi rifinanziare a rendimenti eccessivi, il Tesoro ha piazzato in questi primi mesi dell’anno soprattutto titoli a breve scadenza, cioè quelli che hanno fatto registrare il calo più apprezzabile dei tassi. Tuttavia, questo ha comportato un accorciamento della vita media residua del nostro debito, che è passata da 7 anni del dicembre 2011 a 6 anni e 9 mesi di oggi.

Il BTp Italia, essendo un titolo poliennale, avrà, quindi, anche il merito di allungare mediamente la vita media delle scadenze, oltre che di consentire allo stato di rifinanziare il proprio debito a rendimenti contenuti.

E’ importante, inoltre, che il collocamento di questi quattro giorni abbia riscosso tanto successo, pur in presenza di nuove turbolenze sui mercati finanziari, con lo spread tra i nostri BTp decennali e i Bund tedeschi tornato sopra i 300 punti base e con i nostri titoli decennali a rendere oltre il 5%, per la prima volta dal 6 marzo del 2012.

Tal ritorno ai timori degli investitori è stato determinato dalla strigliata all’Europa del governatore della Fed, Ben Bernanke, che ha parlato di crisi non finita. Preoccupa, infine, l’andamento dell’economia reale, in particolare, delle due locomotive europee, Francia e Germania.

 

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Giuseppe Timpone