Tagliare sui carburanti le accise di 15 centesimi. A chiederlo è l’Adoc dopo che in molti distributori di benzina la “verde” ha toccato i 2 euro al litro. Sia per la benzina, sia per il diesel, la corsa dei prezzi è preoccupante visto che secondo l’Associazione dei consumatori di questo passo si rischia un dramma sociale ed economico. In particolare, rispetto al 2011 per la benzina ci sono stati aumenti pari a ben il 28%, con la diretta conseguenza che oramai il 50% degli italiani non usa più l’auto. In termini economici questo significa che per un pieno di benzina, da un anno all’altro, ci vogliono ora ben 22 euro in più. L’Adoc ha fornito anche il dato sul costo medio annuo per mantenere un’auto solo per metterci la benzina.
Trattasi di ben 3.500 euro annui che fanno due stipendi abbondanti all’anno solo per mantenere l’auto. Mercoledì scorso anche la Federconsumatori è intervenuta sul caro-carburanti nel chiedere innanzitutto il blocco dell’aumento dell’Iva, dal 21% al 23%, programmato per il prossimo mese di ottobre.
Secondo l’Associazione l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) avrebbe effetti devastanti sui consumi e sul potere d’acquisto delle famiglie, così come sui carburanti serve l’istituzione dell’accisa mobile in modo tale da neutralizzare gli aumenti di prezzo sul mercato. D’altronde, ha fatto presente proprio la Federconsumatori, lo Stato nell’ultimo anno ha incassato solo dalla tassazione sui carburanti quasi 10 miliardi di euro. Un vero e proprio tesoretto! Anche secondo il Codacons il Governo non può più restare a guardare di fronte alla folle corsa al rialzo dei prezzi dei carburanti, e per questo deve con urgenza tagliare le accise in modo tale da permettere un calo dei prezzi alla pompa.