Annata nera per le squadre inglesi in Europa. Del movimento britannico che aveva dominato negli ultimi anni resta soltanto il Chelsea, qualificatosi non senza problemi a discapito del Napoli. Le due squadre al vertice della Premier League invece, dopo essere retrocesse nella competizione continentale meno nobile vengono spedite a casa.
Manchester United e City lasciano l’Europa League in situazioni differenti, ma è comunque un duro colpo.
La squadra di Ferguson, già sconfitta 3-2 in casa dall’Athletic Bilbao nella gara d’andata viene nuovamente stesa al San Mames dalla squadra di Bielsa. Che sfoggia un gioco spettacolare ed offensivo, andando in vantaggio al 23′ con il gran diagonale volante di Llorente, gol che era nell’aria dopo il palo colpito da Muniain pochi minuti prima. Sarebbe da incorniciare anche l’azione personale di Iraola, che scherza con un paio di difensori inglesi ma calcia incredibilmente a lato con la porta spalancata. Pazienza, il raddoppio lo firma De Marcos al 66′ a conferma della netta superiorità di gioco ed organizzazione della squadra basca sullo United. L’unica consolazione per i Red Devils è la bellissima sassata di Rooney che fissa il punteggio sul 2-1.
Non se la passano bene neanche i cugini del City che, dopo aver perso a Lisbona con lo Sporting, giocano un primo tempo orrendo concedendo altri due gol ai lusitani: il primo sulla bella punizione di Fernandes, l’altro sul tap-in di Van Wolfswinkel. Discorso apparentemente chiuso dopo i primi 45′, ma la squadra di Mancini rischia di fare il miracolo (servivano 4 reti per qualificarsi) nella ripresa. Apre Aguero con un destro sotto l’incrocio, Balotelli firma il pareggio su penalty e poi è ancora il Kun ad andare a segno su azione da corner. All’ultimo secondo il portiere Hart, in disperata proiezione offensiva, va ad un soffio dall’incredibile rimonta; a respingere il suo colpo di testa a botta sicura, ci pensa il collega Rui Patricio, che manda lo Sporting Lisbona ai quarti.
Goodbay England ma Bienvenida España. Il calcio iberico dimostra la sua schiacciante superiorità non solo con il Bilbao, ma anche con Valencia ed Atletico Madrid.
Gli arancioni avanzano grazie all’1-1 ottenuto in casa del Psv Eindhoven (all’andata 4-2 per gli spagnoli), frutto di una gara accorta e sbloccata dalla rete un po’ casuale di Rami, al quale risponde lo svedese Toivonen.
I colchoneros invece, bissano il successo ottenuto in casa (3-1 al Calderon) sul Besiktas, andando a farne 3 anche in Turchia: apre le danze il solito Adrian Lopez (ottavo gol stagionale in Europa League), chiude Salvio nel finale. In mezzo c’è la rete di Radamel Falcao, agevolata da una dormita del portiere turco.
È super anche la Germania, che porta due compagini ai quarti. La prima è lo Schalke 04, che ribalta l’1-0 subito in casa del Twente, sebbene gli olandesi passino in vantaggio al termine di una grande azione conclusa da Janssen. Poi si scatena Huntelaar, che segna di testa, su rigore e in contropiede firmando la tripletta personale. Il terzo dei 4 gol tedeschi porta la firma di Jones.
L’altra formazione teutonica a passare il turno è l’Hannover, che si sbarazza facilmente dello Standard Liegi, il cui difensore Kanu riesce nell’impresa di firmare due autogol, che spianano la strada ai padroni di casa: finirà 4-0 con gli altri sigilli di Abdellaoue e Pinto.
Infine continua la favola degli ucraini del Metalist, che vanno sotto in casa dell’Olympiakos dopo 14′ con il gol di Marcano, ma ribaltano tutto con Villagra e Devic nei minuti finali.