Sconti generi alimentari: come cambia il carrello della spesa

Per la spesa agro-alimentare pro capite in Italia a causa della lunga crisi  finanziaria, economica ed occupazionale siamo tornati ai livelli di 30 anni fa. A metterlo in risalto con preoccupazione nei giorni scorsi è stata la Coldiretti citando un Rapporto di Intesa San Paolo, e sottolineando inoltre come le tavole degli italiani siano sempre più “povere” a causa del calo degli acquisti di latte fresco, orto-frutta, ed anche salumi e carne bovina. Insomma, anche a tavola in Italia si stringe sempre di più la cinghia così come aumenta il tempo medio per fare la spesa.

Sempre più consumatori, infatti, nello spingere il carrello sono letteralmente a caccia del risparmio tre le promozioni e le cosiddette offerte “primo prezzo”. E se gli acquisti calano, nello stesso tempo si riducono anche gli sprechi di cibo con ripercussioni positive quantomeno per l’ambiente in virtù di una minore produzione di rifiuti.

Nel fare la spesa alimentare in maniera sempre più oculata le famiglie da un lato riducono le dosi acquistate, e dall’altro sfruttano sempre di più gli avanzi per “organizzare” il pasto successivo a fronte di una maggiore attenzione alla data di scadenza quando si acquista. D’altronde questa condotta è d’obbligo visto che a causa dei rincari i soldi in tasca molto spesso non bastano. A pesare come un macigno sono i rincari delle tariffe a partire dalla spesa per l’energia in virtù di costi che salgono alle stelle a partire dalla benzina, in queste ore sempre più proiettata verso la quota record dei due euro al litro.

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