“The Woman In Black”: Harry Potter contro Daniel Radcliffe 1-0 al 90°

La preoccupazione più grande per un attore è quello di rimanere legati ad un ruolo importante della propria carriera per il resto della vita. Un po’ come successo a James Van Der Beek, che tutti ricordano per essere stato Dawson Leary della serie “Dawson’s Creek”, o per Elijah Wood, che molti continuano ad associare esclusivamente al personaggio di Frodo de “Il Signore degli Anelli“.

Chi si voleva scrollare di dosso il peso imponente del suo personaggio era Daniel Radcliffe, l’attore che per dieci anni e otto film ha portato sullo schermo il mago di Hogwarts “Harry Potter“, protagonista della saga letteraria e cinematografica omonima ideata dalla scrittrice J.K. Rowling.

Radcliffe ha provato ad abbandonare i panni del maghetto con “The Woman In Black” di James Watkins, adattamento del romanzo gotico scritto da Susan Hill e intitolato “La Donna in Nero“. Inutile dire che l’impresa è fallita miseramente.

La trama di certo non l’aiutava. “The Woman in Black” risulta essere infatti un debole thriller/horror dai tratti sovrannaturali che pecca sulla sceneggiatura e su di un protagonista totalmente fuori luogo. E’ impossibile infatti essere resi partecipi dall’attore impegnato nel vestire i panni di Arthur Kipps, avvocato padre e vedovo dal volto bambinesco, e in alcune situazioni anche del tutto inespressivo.

All’estero molti hanno osannato questo film, alcuni addirittura l’hanno definito il miglior horror degli ultimi vent’anni. C’è da dire che in quanto ad atmosfere “The Woman in Black” riesce nel suo intento, trasportando lo spettatore in una lugubre magione della campagna londinese in cui il fantasma di una donna in nero perseguita i bambini del villaggio.

Bisogna però anche capire che un film è bello e convincente solo nella sua interezza, e con una pochezza di situazioni veramente spaventose, con la mancanza di ansia nello spettatore che sà cosa aspettarsi dalle scene a venire, e con un attore protagonista che non riesce né a immedesimarsi nella parte né a restituire al pubblico sentimenti e paure, “The Woman in Black” scade nell’ordinario, in un film che molte volte più che far paura fa davvero ridere.

Questo non vuole dire che Radcliffe è destinato a rimanere Harry Potter per sempre, anche perchè del magico protagonista del suo passato in questo film non si evince davvero niente. “The Woman in Black” ha solo mostrato probabilmente la mancanza di esperienza del ragazzo che, seppur solcando da tempo i palchi di Broadway, si è ritrovato ad affrontare la difficile impresa di reggere da solo le sorti di un intero film.

Non sono bastate infatti la presenza di un attore d’esperienza come Cìaran Hinds e la convincente interpretazione di Janet McTeer, candidata all’ Oscar quest’anno per il film “Albert Nobbs“, a supportare Radcliffe in questo arduo compito.

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