Una reazione che per opinione dei più rasenta l’isterismo, un Pdl che senza la ferma leadership di Silvio Berlusconi pare pensare con troppe teste che faticano a mettersi d’accordo, e così va in scena l’ultimo (?) atto della commedia iniziata con il “forfait” dato da Angelino Alfano al vertice di maggioranza. Non sono dunque bastate le scuse di Andrea Riccardi, ministro della Cooperazione, che in privato aveva definito tutto quanto circondava il succitato episodio come “lo schifo della politica”, poichè ora 46 senatori del Pdl chiedono una formale “mozione di sfiducia individuale” a suo carico. L’ex Guardasigilli Francesco Nitto Palma sarebbe il promotore dell’iniziativa, mentre paradossale è che il principale “bacchettatore” della prima ora, ossia Maurizio Gasparri, si ritrova ora insieme a Gaetano Quagliariello a cercar di far sbollire l’esplosiva situazione.
Proprio al capogruppo Gasparri è indirizzata infatti la missiva, che tra i principali promotori, oltre che Nitto Palma, annovera anche Bruno Alicata e Luigi Compagna. Descrivendo come “esternazioni a dir poco scomposte e sguaiate” quelle del ministro, dimenticando forse che le stesse sono state carpite ed estrapolate a sua insaputa, i senatori richiedono come “gesto necessario ed urgente” la sfiducia da parte dell’intero gruppo politico del Popolo della Libertà.
Il senatore Pdl Andrea Augello sembra comunque dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, sottolineando come la lettera sia stata strutturata poco prima che arrivassero le scuse ufficiali del titolare della Cooperazione: “Non si può venir meno, quando si hanno compiti istituzionali, al rispetto non dell’avversario, ma di chi sostiene il governo di cui fai parte. Le scuse quantomeno risolvono l’aspetto piu’ evidente. Per l’aspetto politico valuteranno Gasparri e Alfano”. Ma le reazioni avverse sono tante, ed il Pdl non incassa la simpatia di nessuno, a cominciare dal Terzo Polo che in una nota congiunta di Francesco Rutelli, Giampiero D’Alia e Mario Baldassarri, afferma lapidario: “Leggiamo con sconcerto dell’iniziativa di 46 senatori del PdL per la presentazione di una mozione di sfiducia al ministro Andrea Riccardi. Vogliamo che sia chiaro ai colleghi che una eventuale sfiducia al ministro Riccardi significherebbe per noi sfiducia al Governo Monti“.
Arriva anche il commento del presidente nazionale delle Acli (Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani) Andrea Olivero, che non esita a parlare di un “ennesimo autogol” della politica, e si dice sicuro che la maggioranza degli italiani sottoscriverebbe le affermazioni della discordia: “La statura morale e culturale di Andrea Riccardi e’ talmente evidente da non necessitare particolare difese. Le sue affermazioni di ieri sera, per le quali tra l’altro si e’ immediatamente scusato, sono state carpite nel corso di un colloquio riservato e informale“. Olivero in conclusione si dice sicuro che il presidente del Consiglio Mario Monti prenderà una chiara posizione in difesa del suo ministro.
La reazione del premier non è ancora arrivata ma le avvisaglie già ci sono, visto che qualche ora fa, commentando gli ottimi risultati in Borsa che hanno visto scendere lo spread (per la prima volta da 6 mesi) sotto i 300 punti, Monti ha richiamato tutti, augurandosi che “Non si allarghi ora lo spread tra i partiti politici che sostengono la maggioranza, ciò sarebbe da intralcio al risanamento del bilancio e al rilancio”.
Intanto, sulla rete, cresce ogni ora la simpatia verso “il ministro che dice la verità”, ultimo soprannome di Andrea Riccardi, ed al ritmo dell’hashtag Twitter #IoStoConRiccardi si moltiplicano i messaggi a sostegno delle sue posizioni, con i più che si chiedono anche il perchè di quelle scuse “non dovute”, soprattutto a fronte della reazione esagerata del Pdl.