Le nuove leggi relative alla tracciabilità dei pagamenti hanno portato all’obbligo di apertura di un conto corrente per tanti italiani. I costi spesso troppo elevati dei conti correnti però hanno favorito la nascita di un nuovo metodo di pagamento: la carta conto, ossia la carta di credito prepagata non legata ad un conto corrente, ma provvista di codice IBAN.
Tante sono le banche che offrono ai propri clienti tale utilità, dando così la possibilità di risparmiare sulle spese annuali di tenuta di un conto corrente, che risultano molto onerose, soprattutto per chi ha poche entrate in portafoglio.
Ma quali sono generalmente le differenze principali tra un normale conto corrente ed una carta conto? Innanzitutto con la carta conto il risparmio è sicuramente maggiore, in quanto alcune vengono fornite anche gratuitamente, mentre per altre la quota da sborsare è davvero esigua rispetto alle spese di un conto corrente. Le carte conto infatti non sono soggette all’imposta di bollo. Nonostante questo, esse possono essere utilizzate per tutte – o quasi – le mansioni effettuate con un normale conto, come ad esempio l’accredito di stipendio o della pensione, acquisti in negozi online ed offline, ricezione di bonifici, il pagamento ad esempio di F24 ed altro.
I punti deboli delle carte conto sono due: non poter usare gli assegni e l’impossibilità di effettuare un fido, acquistando ad esempio anche con scoperto. La carta conto infatti non fa spendere più di quanto contiene al suo interno, proprio come una normale carta di credito prepagata. Basta quindi controllare il saldo ogni qualvolta che si effettuano delle operazioni con la carta e non dimenticarsi di ricaricarla quando è necessario.
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