Incubo sfiorato. Il Milan rischia di buttar via il 4-0 ottenuto nell’andata, perdendo 3-0 in casa dell’Arsenal e giocando un primo tempo da brividi. Nonostante questo arriva la qualificazione ai quarti di finale della Champions League dopo 5 stagioni a secco.
Allegri è in emergenza in mezzo al campo, ma gode di abbondanza in attacco, varando il tridente con Ibrahimovic, Robinho ed il giovane El Shaarawy. Wenger, come era lecito aspettarsi, vara un pacchetto offensivo stellare con Van Persie centravanti, supportato da Rosicky, Walcott e Gervinho, senza contare Oxlade-Chamberlain a fare il jolly in mezzo al campo.
L’inizio dell’Arsenal è devastante: pressing a tutto campo, tocchi di prima, velocità…e gol! Passano appena 7′ minuti e Koscielny stacca indisturbato su azione da corner, bucando Abbiati e minando le sicurezze del Milan. I londinesi invece cominciano a crederci ed a spingere sulle fasce, dove soprattutto Walcott mette costantemente in difficoltà Mesbah, quasi mai aiutato da Emanuelson in fase di copertura. L’ala inglese innesca Van Persie in area, ma Abbiati da’ inizio alla sua grande serata respingendo con i piedi il tiro dell’olandese. Il capitano dei Gunners impegna nuovamente l’estremo difensore rossonero con una sassata al 19′. Il 2-0 però, è dietro l’angolo: ancora Walcott mette in mezzo, trovando la respinta di Thiago Silva, ma il difensore brasiliano calcia proprio sui piedi di Rosicky, libero di infilarla sul primo palo.
Il Milan crolla emotivamente, non riuscendo a proporre un gioco offensivo vivace e subendo il tris al 42′. Mesbah e Nocerino vanno a sandwich su Oxlade-Chamberlain e l’arbitro Skomina concede il penalty che Van Persie non sbaglia. In realtà l’occasione per la rete della tranquillità c’è, ma capita sui piedi di un timido El Shaarawy che, solo davanti a Szczesny calcia a lato.
Nella ripresa, la squadra di Allegri si presenta con un piglio diverso: più personalità e più possesso campo nella metà campo avversaria, approfittando di un Arsenal un po’ in debito di ossigeno dopo il primo tempo giocato a mille all’ora. Sono però ancora i Gunners a sfiorare il clamoroso gol che avrebbe pareggiato i conti ed è nuovamente Abbiati a risultare decisivo sulla doppia conclusione di Gervinho e Van Persie, stoppando l’attaccante olandese con un super intervento quando tutto sembrava ormai perduto. I rossoneri, contrariamente alla prima frazione, rispondo colpo su colpo con Ibrahimovic ma soprattutto con Nocerino, che da un metro e con la porta spalancata, calcia su Szczesny un pallone al bacio servitogli dal nuovo entrato Aquilani. Il finale, con le due squadre stremate, non regala emozioni.
Finisce 3-0 ed il Milan passa, seppur giocando una delle peggiori partite degli ultimi tempi. Forse la troppa sicurezza dopo il risultato dell’andata è stata fatale, ma di certo Allegri dovrebbe ringraziare le prodigiose parate di Abbiati, assolutamente il migliore dei suoi. Contrariamente ad un Ibrahimovic sempre fuori dal gioco e tornato a nascondersi nelle partite decisive. Onore però all’Arsenal, dimostratasi una squadra totalmente diversa da quella schiantata a San Siro: l’orgoglio, la corsa e la tecnica dei londinesi, per poco non hanno prodotto un’impresa che sarebbe restata negli annali.