Una scaramuccia locale dai risvolti imprevedibili: è così che nasce “Forza Lecco”, una nuova aggregazione politica che dall’interno si smarca dal Popolo della Libertà, e che rischia di essere un pericoloso precedente per un partito che pare ormai aver perso la bussola. Tutto è cominciato in vista del congresso provinciale del Pdl, quando non si è riusciti ad arrivare ad una candidatura unica che mettesse d’accordo le varie correnti, motivo per il quale un gruppo di attivisti ha deciso infine di staccarsi e diffondere un manifesto in cui si annuncia la diserzione dal prossimo congresso.
“Forza Lecco” è stato subito identificato dai commentatori come una formazione assai vicina all’ex ministro Michela Vittoria Brambilla, addirittura benedetta dietro le quinte dallo stesso Silvio Berlusconi in cerca di rilancio, ma che in ogni caso non appoggerà la candidatura a segretario provinciale di Mauro Piazza, in quota ex An e Cl.
Massimo Sesana è il capo dei “dissidenti”, che denuncia apertamente uno “sbilanciamento” degli equilibri di partito a favore degli ex di Alleanza Nazionale: “Abbiamo pensato che ognuno in democrazia è libero di decidere e abbiamo fondato la nostra associazione. Non a caso per la maggior parte siamo imprenditori, manager e professionisti, vicini cioè al Berlusconi del ’94 sceso in campo per cambiare la politica». Non è certo passato inosservato che il logo della nuova associazione sia molto simile al ben più famoso “Forza Italia” che rappresentò l’esordio dell’avventura politica berlusconiana, ed il nuovo progetto verrà ufficializzato domenica 11 marzo, in una sede lontana da quella del congresso provinciale del Pdl. C’è già chi teme che una volta spianata la strada, anche nel resto d’Italia si cominci una grande fuga dal partito che ormai sembra star stretto a molti; tra i più inquieti si fanno i nomi dei deputati Isabella Bertolini, Michaela Biancofiore e Guido Crosetto, il quale a sua volta non fa mai mancare i riferimenti a quel mitico “spirito del ’94” che ancora fa sognare i “forzisti”.
Gli ex An dal canto loro sembrano molto contrariati per quella che ormai viene soprannominata la “deriva al centro” di Berlusconi, riferendosi ovviamente all’appoggio ormai a 360 gradi offerto all’esecutivo guidato da Mario Monti, e si fanno i nomi di Renata Polverini, Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, tra quei molti che si sentirebbero più “ispirati” dalle posizioni assunte da Francesco Storace e la sua Destra.
Mentre il polverone si alza, c’è chi accorre a gettare acqua sul fuoco, come il deputato Massimo Corsaro, fino a poco fa coordinatore del Pdl lombardo ed ex di Alleanza Nazionale, che sostiene non esista alcun “caso Lecco”: “Si tratta solo di un gruppo di iscritti che puntava a una candidatura unitaria al congresso ma voleva imporre il suo uomo. Non ha più senso parlare di due anime nel partito“.