La Pet Therapy si è ormai affermata in Italia e nel mondo come un ottimo supporto alle tradizionali terapie mediche.
L’interazione uomo-animale facilita l’approccio medico e terapeutico soprattutto nei casi in cui il paziente non dimostra collaborazione spontanea.
La presenza di un animale permette in molti casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente e di stabilire un canale di comunicazione che in altro modo sarebbe molto difficile avere.
Tutto questo fa parte di molte realtà ospedaliere e da qualche tempo anche di quella napoletana. Ogni martedì, infatti, al Policlinico Federico II di Napoli il progetto AITACA permette che dei “cani dottori” incontrino dei bambini ricoverati e diano loro la possibilità di giocare e passare degli importanti momenti di serenità.
Questi dottori speciali sono due barboncini, Orso e Nuvola, e un meticcio, Ambra, i quali dal 2007 si alternano al Policlinico universitario e in altri ospedali napoletani.
La prima a credere in questo grande progetto è stata la fondatrice dell’associazione AITACA, Amelia Stinchi, una biologa specializzata in fecondazione assistita che ha deciso di dedicare parte della sua vita a migliorare la degenza dei piccoli pazienti negli ospedali.
Con l’ausilio dell’AAA, Attività Assistita da Animali, la biologa ha condotto e pubblicato sulla rivista “Medicina e Bambino” uno studio che ha coinvolto circa mille degenti tra i 3 e i 14 anni, mostrando i benefici che i bambini hanno ottenuto dal periodo di interazione con gli animali.
Si è potuto constatare che nei bambini con disturbi del comportamento è migliorata la capacità linguistica e relazionale e in quelli con disturbi da deficit di attenzione e iperattività si è riscontrata una maggiore capacità d’attenzione e una diminuzione dell’iperattività.
Ovviamente al di là della ricerca scientifica vi è la sensazione tangibile della felicità dei bambini nel momento in cui si verifica l’incontro con i cani. La stessa dott. Amelia Stinchi afferma che è difficile descrivere con grafici e tabelle la gioia degli sguardi dei piccoli degenti e la voglia di ognuno di incontrare nuovamente i piccoli amici.
“I pensieri che ci dedicano i bambini – spiega Amelia Stinchi – ci fanno capire che stiamo andando nella direzione giusta” e ne ricorda uno in particolare, emblematico del lavoro che questi piccoli amici possono fare.
“Oggi ho fatto l’esame più brutto del mondo – dice una bambina – ma ho pensato che nel pomeriggio avrei visto Orso e sono stata un po’ meglio”. Grazie Orso! I bambini affrontano meglio le prove in ospedale perché sanno che ad aspettarli vi sono degli amici speciali con cui giocare e con cui misurarsi. Il fatto che i bambini debbano farsi seguire negli ordini, infatti, fa sì che accresca in loro l’autostima e la consapevolezza di potercela fare.
A rendere questo progetto ancor più speciale, soprattutto per i maschietti, è stato l’intervento di alcuni calciatori legati alla realtà calcistica partenopea. Fabio Cannavaro e Salvatore Aronica, infatti, hanno imparato dai bambini i giochi da fare con i cani e insieme hanno passato del tempo felice, lontani dalle problematiche della degenza.
Chi divide la propria vita con un animale sa che non servono studi per capire che la presenza di un cane o di un gatto rende la vita migliore. Nei giorni peggiori loro sanno sempre trovare il modo per strapparti un sorriso e allontanarti dalle preoccupazioni della vita. Se quanto avviene ogni martedì al Policlinico di Napoli, dovesse diventare una realtà quotidiana, la degenza in ospedale a cui molti bambini purtroppo sono costretti, potrebbe davvero cambiare volto.