Sono stati resi pubblici i redditi di tutti i ministri e sottosegretari dell’attuale governo, compreso il reddito del premier Mario Monti. Si scopre così che la più “ricca” di questa particolarissima classifica è il Guardasigilli Paola Severino, che nel 2010(anno di riferimento per il calcolo dei redditi)ha guadagnato 7.005.649 euro come avvocato, pagando oltre 4 milioni di euro di tasse. Quest’anno, come ministro della Giustizia, incasserà 195.255,20 euro.
Il candidato per il “primo posto” era però, prima della pubblicazione dei dati, il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. Il ministro ha dichiarato, nel 2011, un reddito complessivo di 3.529.602 euro, una partecipazione per 1,9 milioni di euro nella società Lariohotels, 3,1 milioni nella stessa società, ma in nuda proprietà. Passera possiede poi azioni per 1,6 milioni e depositi per 8,8 milioni di euro, titoli obbligazionari per 169mila euro e per 23mila dollari, polizze vita da 1,2 milioni di euro e un fondo pensione complementare da 3,3 milioni di euro. Per la sua funzione di ministro però, Passera guadagnerà “solo” 189.767 euro, più i 24mila di diaria.
Il reddito del ministro del Lavoro Elsa Fornero nel 2010 era di 402mila euro. Il suo stipendio attuale da ministro è di 199mila euro. Per quanto riguarda il ministro degli Esteri Giulio Terzi, il suo reddito del 2010 ammonta a 338mila euro, ma il suo stipendio da ministro sarà di 123.543 euro annui, cui si aggiunge l’indennità da ambasciatore a Washington, pari a 214.939,41 euro.
L’attuale premier e ministro dell’Economia, Mario Monti, ha dichiarato nel 2010 un reddito pari a 1.515.744 euro, dei quali 639.492 sono stati versati al fisco come quota Irpef e 21.089 come addizionale regionale. Monti è inoltre proprietario di un appartamento al 100%, a Milano, e per il 50% di uno a Bruxelles. Possiede poi altri immobili: un ufficio e due negozi a Milano, dei quali possiede il 40% della proprietà, un altro appartamento di cui è proprietario al 50% e nove unità abitative più un negozio a Varese. Monti ha rinunciato al suo stipendio da premier e da ministro dell’Economia, mentre percepirà regolarmente lo stipendio da senatore, pari a 211.502 euro annui lordi.