Avere un infarto a 11 anni, questo già basterebbe a fare notizia, un evento grave e serioso. A dare maggior risalto a questo drammatico evento, arriva la sanità intervenuta nel tentativo di salvare questa giovane vita agendo con l’ipotermia. Questa volta siamo lieti di parlare di buona sanità e non di mala sanità, che purtroppo si rende spesso protagonista di eventi tragici e spesso irrimediabili. Il piccolo era in macchina con la madre, quando improvvisamente si è sentito male, la madre allarmata ha chiamato il 118 e subito gli addetti ai lavori sono intervenuti sulla giovane vita facendo confluire ossigeno nei polmoni del piccolo malato.
Questo intervento tempestivo è stato di vitale importanza per la vita futura del bambino, ha asserito la responsabile del reparto di rianimazione Claudia Recine dell’ospedale San Donato di Arezzo, dove è accaduto questo straordinario evento.
Nei momenti successivi è avvenuto un consulto con altri medici in altre due sedi ospedaliere, con i colleghi dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze e con quelli dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna, dove si è pensato di trasferire immediatamente il bambino. In quei primi momenti la condizione clinica appariva ancora troppo grave per rischiare un trasferimento, così in seguito al veloce consulto si è deciso di sottoporre il paziente a ipotermia. Una tecnica che prevede l’abbassamento della temperatura del corpo; un metodo innovativo e moderno ritenuto molto efficace per la ripresa neurologica di soggetti che hanno subito una crisi cardiaca.
Dopo le prime 24 ore di monitoraggio si potuto appurare che questa metodica terapeutica aveva funzionato come si sperava. La stessa dottoressa Recine ha affermato che questo tempestivo trattamento ha salvato il bambino di 11 anni da pericolosi danni neurologici.
Successivamente si è deciso di eseguire il trasferimento nella struttura bolognese, dove il bambino è attualmente ricoverato nel reparto di cardio chirurgia.