Nonostante i tanti solleciti degli amanti degli animali a non acquistare cani, gatti o altri animali nei negozi, i cuccioli venduti ogni anno sono sempre tantissimi. Il mercato nero alla base di questa pratica è fiorente, molto fruttuoso e senza scrupoli. Le condizioni in cui sono costretti a viaggiare questi animali sono precarie e non ideonee, esponendoli a grandi pericoli e sofferenze, fino alla morte in molti casi.
Risale alla notte tra domenica e lunedi scorso il blocco di un camion che trasportava 270 cuccioli di cane provenienti dall’ Ungheria e diretti verso il sud Italia, in particolare verso Napoli.
La Guardia di Finanza ha bloccato il carico mentre viaggiava sull’ autostrada A4 in prossimità di Palmanova, in provincia di Udine. Il camion è risultato da subito non adatto al trasporto, così come le gabbie in cui i cuccioli erano stipati e ammassati. In alcuni casi le gabbie erano così piccole che alcuni cani di razza come alani e boxer, una volta usciti da queste piccole prigioni, sono rimasti con il collo chinato in avanti. Il trasporto e i documenti che accompagnavano i cani violavano le leggi comunitarie e nazionali; le date di nascita e le caratteristiche di molti cuccioli erano state visibilmente falsificate, così da permetterne la vendita nonostante la tenerissima età. Alcuni cuccioli, infatti, avevano solo pochi giorni di vita e vertevano in condizioni disperate.
Alla guida del camion c’erano due italiani, denunciati alla Procura della Repubblica di Udine dalla Guardia di Finanza ma ancora liberi. Su di loro pesa l’accusa di falso in materiale, maltrattamento e traffico di animali. Per il maltrattamento di animali è prevista una pena pari ad una multa che va dai 3.000 ai 15.000 euro e la reclusione fino a 3 anni.
I 270 cuccioli trasportati erano di varie razze, in particolare pincher, alani, yorkshire terrier, chihuahua, labrador, akita inu, husky, san bernando, spitz, cavalier king. Un carico molto importante per il mercato nero in quanto la vendita di questi cani avrebbe portato ad un guadagno stimato di circa 300.000 euro. L’ ASL di Udine e di Trieste hanno constatato lo stato di sofferenza dei cani e ne hanno disposto il trasferimento in idonee strutture del Friuli Venezia Giulia in cui saranno curati e tenuti in osservazione.
I controlli su tutto il territorio sono ancora in corso. Lo scopo delle indagini è quello di sgominare quest’ ennesima organizzazione che specula sulla salute di poveri animali. Il primo passo per contrastare questi malviventi è quello di non acquistare animali nei negozi e di rivolgersi piuttosto ad allevatori seri ed onesti che amano i proprio animali e che troppo spesso vengono sfavoriti dal mercato illegale e dai suoi prezzi altamente vantaggiosi.
Per chi non avesse intenzione di acquistare un cane di razza pura, la scelta del proprio compagno di vita può diventare ancora più semplice: sono tantissimi i cani, cuccioli e non, ospitati nei canili diffusi su tutto il territorio nazionale. Le loro storie sono spesso ricche di episodi di sofferenza e di maltrattamento e l’adozione può essere uno spiraglio di speranza per questi sfortunati animali.
La Guardia di Finanza di Trieste ha deciso di chiedere l’aiuto di quanto siano disposti ad adottare i cuccioli. Tramite il Gazzettino gli agenti hanno fattoo sapere che per chiunque fosse interessato è possibile mandare una e-mail all’indirizzo gobbi.andrea@gdf.it lasciando i proprio recapiti ed indicando la propria disponibilità nell’adozione dei cuccioli.