In questi ultimi giorni molte imprese, liberi professionisti e lavoratori autonomi in Italia stanno ricevendo una lettera con la quale si viene invitati a pagare il canone Rai speciale anche se non si è in possesso del televisore. Secondo quanto messo in risalto dalla Cgia di Mestre, la televisione di Stato ha inviato la lettera alle piccole e medie imprese, ai professionisti ed ai lavoratori autonomi facendo capire, interpretando il Regio decreto del 1938, che il canone Rai speciale si deve pagare anche se, ad esempio, si possiede solo l’iPhone. Lo stesso dicasi anche nel caso in cui la PMI o il professionista non abbia il televisore ma possieda sistemi di sorveglianza, iPad, personal computer e/o videoregistratori.
Nella lettera viene inoltre evidenziato come il “canone” sia una tassa di possesso, ragion per cui per pagare l’abbonamento Rai speciale, che altro non è che una tassa, basta possedere il dispositivo anche se non lo si utilizza per guardare la Rai, i canali Mediaset o altri, oppure per ascoltare la musica ed i notiziari in radio.
Quella della Rai è una mossa lecita? Ebbene, a quanto pare le imprese sono in “rivolta” visto che è inaccettabile che in una fase difficile come quella attuale occorre sobbarcarsi un’altra tassa magari solo perché si ha un sistema di video-sorveglianza che di certo non serve per seguire il Festival di Sanremo del 2012, ma per pure ragioni di sicurezza legate all’esercizio dell’attività. Vedremo nei prossimi giorni se in merito emergerà una posizione chiara e netta sulla questione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico.