L’ex premier Silvio Berlusconi, ospite a “La Telefonata di Belpietro” su Canale 5, ha definito il tribunale di Milano un “tribunale speciale”. Per il Cavaliere, il processo Mills è una “persecuzione giudiziaria, un’ operazione di diffamazione senza limiti che ha fatto del Tribunale di Milano un tribunale speciale che vuole far fuori Berlusconi dalla politica e distruggerlo come persona”.
A proposito del processo Mills, Berlusconi ha dichiarato (riguardo all’accusa di corruzione, n.d.r.): “Tutte le prove dimostrano il contrario, perché mai avrei dovuto ringraziare e compensare un signore che proprio per le sue deposizioni è stato determinante per due condanne in primo grado; perché – ha continuato poi Berlusconi – avrei dovuto pagare seicento mila dollari a chi aveva testimoniato contro di me, tutto questo fa a pugni con la logica e le stesse dichiarazioni di Mills”.
Berlusconi ha ravvivato poi la polemica di qualche settimana fa, quanto i giudici di Milano decisero di non ritenere rilevanti le dichiarazioni di alcuni testimoni della difesa: “Sono stati ammessi solo i testimoni dell’accusa e fatti fuori quelli della difesa: più malagiustizia di così…”. Il leader del Pdl ha parlato di “montatura giudiziaria”, ribadendo di sentirsi “trattato come un criminale”.
Intanto il pm di Milano, Fabio De Pasquale, ha chiesto oggi, al termine della sua requisitoria sul caso Mills iniziata sabato, cinque anni di carcere per Silvio Berlusconi. Al contrario delle parole di Berlusconi, De Pasquale ha dichiarato che “c’è certezza, al di là di ogni ragionevole dubbio, della colpevolezza dell’imputato”. Per il pm è stata creata dalla difesa “una fittizia sequenza di carte per sostenere la tesi” che i 600mila dollari ricevuti da Mills non erano stati versati da Berlusconi, bensì dall’armatore Diego Attanasio.