Il mercato delle auto nuove è in crisi ormai già da qualche anno ma lo scorso mese è accaduto qualcosa di assolutamente particolare: sono state demolite e cancellate al PRA 143.885 automobili. Si tratta di un aumento del 2,3% rispetto allo stesso mese del 2011.
Niente di particolare se non fosse che le auto immatricolate sono state solo 137.119 unità. Pobabilmente sarà solo un fatto isolato ma è degno di nota che questo netto abbandono delle vecchie automobili è arrivato subito dopo le nuove decisioni del governo che hanno aumentato le tasse, hanno istituito il superbollo e alzato il costo della benzina e del gasolio.
Di certo, chi fino al 2011 è stato in possesso di auto molto potenti e magari anche inquinanti ora dovrà farsi bene i propri conti perché con il superbollo mantenere una vettura dotata di tanti cavalli può essere un salasso. Da alcune statistiche pare che anche i “ricchi” stiano tentando di liberarsi delle auto troppo potenti.
Comunque, dal mese di gennaio è iniziato un processo che a lungo termine potrebbe portare dei benefici all’ambiante: questa differenza di poco più di 6000 vetture, toglie comunque tutte queste auto dalle strade italiane. Se questo trend venisse confermato anche nel mese di febbraio e nei successivi, si potrebbe parlare di un tentativo da parte degli italiani di rinunciare all’automobile.
In Italia, gli unici modelli di auto che restano alquanto economici da mantenere riguardano citycar e utilitarie con motori piccoli, poco potenti e adeguati alle normative Euro 4 o Euro 5. Per chi possiede una vettura potente (anche nuova) oppure possiede una vettura media ma che non è in regola con le normative antinquinamento si prospettano dei veri e propri salassi.