Proseguendo il nostro tour gastronomico dedicato al carnevale, parliamo di un altro dolce tipico di questo periodo: le zeppole.
Le zeppole fanno parte della tradizione napoletana e ne esistono diversi tipi: quella classica che ha la forma di una ciambella; la graffa che rassomiglia alla classica ma prevede l’aggiunta di patate all’impasto; la pastacrisciuta che rappresenta la varietà salata; la zeppola di San Giuseppe che ricorda i bignè. Prodotte tutto l’anno nel napoletano, nel resto del Paese sono proposte solitamente per carnevale. Il nome zeppola si pensa derivi dal suo inventore chiamato Zi’Paolo, un friggitore napoletano.
La ricetta delle zeppole classiche è molto semplice. Versate in un pentolino a bordi alti due bicchieri d’acqua (o 500 ml) e due bicchierini di cognac o vino bianco e portate a bollore. Con lo stesso bicchiere usato per l’acqua, aggiungete quindi due bicchieri di farina bianca (o sempre 500 gr) e mescolate energicamente per evitare la formazione di grumi.
Una volta ottenuto un impasto liscio e compatto che si stacca dal fondo del pentolino, adagiatelo su un piano di lavoro unto con olio per non farlo attaccare. Lavorate la pasta per qualche minuto piegandola più volte su se stessa a mo’ di pasta sfoglia. Staccate piccoli pezzi di pasta e formate dei rotolini dello spessore di un centimetro circa e della lunghezza di circa 15 cm. Congiungete le due estremità ottenendo una forma circolare. Friggete in abbondante olio di semi di arachidi fino a raggiungere una doratura ottimale. Una volta pronte, ponete le zeppole su di un foglio di carta assorbente e, da tiepide, cospargetele con zucchero a velo.