“Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui…” così descrive il pane toscano il Poeta Dante Alighieri nel XVII canto del Paradiso della Divina Commedia.
La completa assenza di sale è difatti la principale caratteristica di questo pane, così creato per esaltare al massimo i sapori decisi della cucina Toscana. La spessa crosta scura e la mollica compatta sono i tratti inconfondibili che lo rendono ideale per molteplici usi. Non solo pane da accompagnamento quindi: usato come base per le bruschette e come crostone nelle zuppe, ha inoltre la preziosa dote di essere a lungo conservabile.
E’ in dirittura di arrivo in questi giorni il conseguimento del marchio DOP per questo inconfondibile pane. Pisa è la città maggiormente coinvolta nel progetto. Si sono svolte ricerche sui ceppi di lieviti usati che verranno ora inviate, insieme all’istanza della DOP, direttamente a Bruxelles ovvero all’attenzione della Comunità Europea.
Pronte anche le norme disciplinari per la produzione del Pane Toscano DOP, alle quali produttori e panificatori sono ben felici di ottemperare. Ecco di seguito i tratti caratteristici che dovrà rispettare il prodotto DOP originale: le forme consentite saranno tonda o rettangolare; le pagnotte avranno un peso di 500 grammi ciascuna con uno spessore variabile dai 5 ai 10 centimetri; la crosta dovrà essere friabile e croccante di un color nocciola dorato; la mollica dovrà apparire compatta alveolata non regolare e il sapore inconfondibilmente “sciocco” – insipido. Alla farina verranno aggiunte solamente acqua e pasta acida – lievito naturale nel quale i microorganismi fermenteranno producendo le sostanze che caratterizzeranno il sapore; una volta ultimata la lievitazione, le pagnotte andranno cotte al forno.
La storia e la tradizione che accompagnano la produzione di questo pane sono antiche e portano con sé quel profumo, quella fragranza e quel sapore caratteristici che rendono unico il Pane Toscano.