Milioni di persone si sono iscritte ad uno o più social network. Tra Facebook, Twitter, Google+, Myspace, Windows Live Messenger ed altri, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Ognuno può avere delle preferenze su quale di questi appena citato sia il migliore ma la realtà è che i numeri parlano chiaro: con i suoi 800 milioni di utenti Facebook è il social network preferito.
Facebook ha tantissimi vantaggi per chi ha un’attività online ma allo stesso tempo l’iscrizione a questo social network e un uso non corretto può portare ad una violazione della privacy. Ma a quanto pare c’è un problema ancora più grave: Facebook e gli altri suoi “simili” creano dipendenza.
Ad affermarlo è uno studio dell’Università di Chicago che ha intervistato 205 persone di età compresa tra i 18 e gli 85 anni. Il test effettuato è stato semplice: in un arco di tempo di 14 ore ad intervalli di 30 minuti è stato chiesto alle persone che hanno effettuato questo test se avessero il desiderio di connettersi ad un social network e se a causa di questo desiderio si fossero realmente connessi.
Ebbene, su 10.558 interviste, sono stati 7.827 i desideri di connessione. È un problema grave?
In alcuni casi può diventarlo, infatti, Wilhelm Hofmann, l’autore di questo studio, sostiene che la gente non si faccia scrupoli ad accedere a Facebook e altri social network per il semplice motivo che non si vede nessun motivo sbagliato nel farlo anche se ci si rende conto che sta diventando un vizio.
Il problema è che i social network se diventano effettivamente un vizio possono far perdere molto tempo.