Grecia: la Bce sconta il debito e l’Euro si rafforza

La Grecia scorge un piccolo spiraglio di luce, nonostante il possibile default annunciato già da molti mesi. Pare infatti che la Banca Centrale Europea abbia concesso allo Stato membro uno sconto del debito, attraverso uno scambio di bond greci acquistati nel 2011, con bond a valore nominale più basso, emessi dall’European Financial Stability Facility.

Questa operazione porterà una riduzione del debito pubblico della Grecia di circa 11 miliardi di euro ed è sicuramente un piccolo passo avanti verso la possibile salvezza dello Stato dal fallimento.

La notizia inoltre ha rafforzato le borse europee e la moneta unica che – dopo una situazione di stallo, dovuta alle attese e durata per molti giorni – è tornata a salire. Il cambio euro/dollaro infatti stamattina intorno alle 9.00 ha registrato un nuovo punto massimo a 1,3287, che ha superato quello di ieri. La resistenza è a quota 1,3380, datata 12 dicembre. L’andamento della valuta europea dunque sarà sicuramente deciso dalle prossime notizie relative alla Grecia e alla sua possibile salvezza.

La situazione infatti non è molto semplice, perché le altre banche europee dovranno essere rimborsate senza sconti e la Grecia ha assolutamente bisogno di quei 130 o 145 miliardi di euro che il Fondo Monetario Internazionale, l’Unione Europea e la Banca Centrale Europea le concederanno. L’accordo però sembra essere vicino, anche perché la Troika sta cercando il modo per garantire l’efficacia e la continuità delle riforme, anche con il governo successivo. Ad aprile infatti in Grecia ci saranno le elezioni e l’Europa vuole assolutamente che i patti vengano rispettati a lungo termine. Entro lunedì il patto potrebbe essere finalmente firmato.

Intanto gli scioperi contro le riforme continuano, visto che la salvezza dello Stato greco prevede il licenziamento di molti lavoratori (circa 150 mila) e l’abbassamento dei salari. Durante la manifestazione di ieri è stata bruciata una bandiera tedesca, con un riferimento – di cattivo gusto – ai “nazisti” e alla richiesta degli scioperanti di mandarli via. Il Governo greco ha quindi paura delle possibili conseguenze che le riforme possano avere sul suo popolo, ma non ha molta scelta.

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